Una Riserva con 36 aree protette 

La Provincia, dopo i Comuni, dà il via libera alla Rete del Brenta: in 3 anni interventi per 946 mila euro


di Marika Caumo


VALSUGANA. Via libera all'accordo di programma per l'attivazione della "Rete di Riserve fiume Brenta". La giunta provinciale ha approvato il documento dando di fatto il via alla rete che comprende i Comuni di Altopiano della Vigolana, Borgo Valsugana, Calceranica al Lago, Caldonazzo, Castel Ivano, Grigno, Levico Terme, Novaledo, Pergine Valsugana, Roncegno Terme, Ronchi Valsugana, Tenna, Torcegno e Vignola Falesina.

Il progetto, che mira a sviluppare l'area che si snoda attorno al Brenta, ha trovato l'accordo quasi unanime dei Comuni territorialmente coinvolti (mancano all'appello Castelnuovo e Ospedaletto) e ora ha appunto avuto il via libera da parte della Provincia.

Si tratta di un percorso partecipato cominciato nell'ambito del progetto europeo Life+Ten (Trentino Ecological Network) per la gestione integrata della Rete Natura 2000 in Trentino, che concilia le esigenze connesse alla tutela di specie e habitat con lo sviluppo socioeconomico e prevede una forte integrazione con il comparto agricolo e turistico. Nell'ambito di questo progetto sono stati condotti due studi, uno per la valle del fiume Brenta, che copre un territorio molto esteso e variegato, dove si trovano numerose aree protette, corsi d'acqua e contesti umidi di pregio naturalistico, e uno per la vasta area del Lagorai, che poi non ha trovato la condivisione di alcuni Comuni. Numerosi gli incontri, che hanno visto tra i promotori Provincia, Comunità di valle di Alta e Bassa Valsugana e il Bim Brenta. Sono stati definiti gli Ato (ambito territoriale omogeneo), gli obiettivi per la loro tutela, miglioramento e valorizzazione, anche in chiave educativa e ricreativa, le azioni ed i progetti per raggiungerli. Ben 36 le aree protette presenti sul territorio (tra Zps, Zsc e riserve locali, che vanno dalle grotte ai laghetti ai paludi), che la rete intende valorizzare attraverso una gestione unitaria e coordinata.

L’accordo di programma che da vita alla rete, stipulato tra la Provincia e gli enti interessati, dura tre anni ed è rinnovabile. Oltre a contenere le linee guida per la gestione delle risorse territoriali, individua l'ente “capofila” (in questo caso la Comunità di valle Valsugana e Tesino), motore amministrativo del progetto, la composizione degli organi di governance della Rete, il programma finanziario e il documento tecnico per il triennio

Un piano finanziario che prevede interventi per complessivi 946.500 euro sui 3 anni, finanziati per 270mila euro dalla Provincia, per 75mila euro a testa dalle due Comunità, per 90mila euro dal Bim Brenta, con 352.400 mila euro che arrivano dal Psr (Piano sviluppo rurale) e i rimanenti 84mila euro distribuiti proporzionalmente tra i Comuni.















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