Stalla distrutta dalle fiamme a Caoria 

Incendiato l’edificio in località Cesura: salvi i cavalli dell’allevamento di Gianfranco Stefenon. Da stabilire le cause del rogo



CANBAL SAN BOVO. L’edificio è stato completamente distrutto dalle fiamme. In piedi resta solo lo scheletro, le antiche mura in pietra. Il fuoco non ha lasciato altro dell’edificio rurale bruciato martedì notte a Caoria. Al momento i carabinieri non hanno trovato alcun elemento che possa ricondurre l’origine del rogo a un gesto doloso. Attesa la relazione dei vigili del fuoco, le indagini comunque proseguono, per chiarire l’accaduto.

I vigili del fuoco volontari hanno lavorato fino a mezzogiorno di ieri per domare le fiamme che hanno divorato la stalla - fienile che si trova in località “Cesura”, a Caoria di Canal San Bovo. Le squadre hanno avuto ragione dell’incendio nel corso della notte, verso l’1 e 30, ma sono rimaste impegnate per controllare eventuali ritorni di fiamma e bonificare completamente l’area.

Il vecchio fabbricato, uno di quelli tipici del mondo agricolo della zona, di proprietà della famiglia Boso, di Caoria, era gestito da Gianfranco Stefenon, anch’egli di Caoria e molto noto in paese. In esso, o meglio attorno ai terreni di pertinenza, vengono allevati una trentina di cavalli che, rimanendo all’esterno non sono rimasti coinvolti nell’incendio. Fra i primi provvedimenti dei vigili c’è stato il loro allontanamento. L’incendio ha provocato solo danni materiali, ingenti, con l’edificio completamente distrutto, senza però interessare persone (il gestore abita in centro paese) ed animali.

«Ad intervenire siamo stati in circa 50, cinquanta vigili del fuoco volontari – ci dice il comandante del Corpo di Canal San Bovo, Walter Orsingher, che ha coordinato tutta l’operazione – 28 dei miei e il resto dei Corpi di Imer, Mezzano e Primiero. Per fortuna non c’era vento, ma abbiamo trovato molta difficoltà per la bassa temperatura; abbiamo prelevato l’acqua dal torrente Vanoi, stendendo una “catena” di manichette, ma poco dopo l’utilizzo, l’acqua che scorreva andava ghiacciandosi con il pericolo per noi che operavamo di scivolare. Comunque abbiamo utilizzato quattro autobotti e diverse motopompe, riuscendo subito, in ogni caso a controllare le fiamme ed evitare che si estendessero al vicino bosco».

L’allarme è stato dato verso le 21 di martedì da alcuni giovani del paese di Caoria che dalla strada hanno scorto le fiamme, dall’altra parte del torrente Vanoi. Lame di fuoco divenute in poco tempo molto alte e che violente tagliavano la scura notte del Vanoi. L’intervento dei vigili del fuoco di Canal San Bovo è stato immediato.

La struttura, vecchia e ricca di materiale particolarmente infiammabile (fieno, legno, materiali e attrezzature agricole) ha opposto poca resistenza alle fiamme, nonostante il lavoro dei vigili che hanno scongiurato il propagarsi dell’incendio al vicinissimo bosco, arso dalla siccità. Un risultato importante, è stato detto in paese, grazie al lavoro dei vigili volontari, istituzione presente capillarmente sul territorio trentino e quindi anche in una zona piuttosto periferica come quella di Caoria.













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