«Lo spot non è piaciuto ma non è un autogol» 

Levico Terme. L’Apt Valsugana Lagorai Terme Laghi non si nasconde. Ravelli: «Non volevamo offendere i milanesi, ma abbiamo chiesto scusa. Tutte le polemiche ci hanno dato visibilità gratis»



Levico terme. Lo spot “Vacanze a Levico”, confezionato dall’Apt Valsugana per promuovere il turismo termale in Lombardia che ha scatenato un vero tsunami di polemiche, è costato mille euro per un paio di giorni di visibilità. Lo ha sottolineato l’amministratore delegato dell’Apt Stefano Ravelli alla trasmissione Levico Report dove lo stesso dirigente ha risposto ad una raffica di domande dopo che lo stesso video promozionale è stato ritirato da YouTube e dai social perché ritenuto offensivo dai cittadini lombardi.

Il pensiero dell’Apt

«Sappiamo di aver scatenato un vespaio di polemiche con opinioni contrapposte -ha spiegato Ravelli - ma non volevamo far passare un messaggio offensivo nei confronti dei cittadini milanesi, ma solo far capire che quello che abbiamo noi qui in montagna non si trova in una metropoli. Il testo un tantino provocatorio non è piaciuto a molti ma il nostro unico obiettivo era quello di valorizzare le bellezze del territorio della Valsugana così come è stato fatto negli altri successivi video prodotti che ci sono costati nel complesso 4 mila euro e non cifre folli. Comunque l’errore è stato nostro e abbiamo chiesto scusa ma Trentino Marketing non è responsabile di nulla. Normale che qualche pugno sul tavolo è stato sbattuto, ma finora non è stata chiesta la testa di nessuno, magari qualcosa potrebbe succedere in futuro visto che le scelte fatte per questo video non sono piaciute a qualcuno. Poi la scelta di rimuoverlo subito è stata condivisa da tutti».

Ravelli comunque ha sottolineato come questo video contestato alla fine abbia portato anche pubblicità gratuita alla Valsugana visto i tanti utenti che lo hanno visto su internet. «Stiamo sfruttando questa visibilità gratuita - ha concluso Ravelli - e alla fine possiamo dire che non è stato un vero autogol».

Parlano gli albergatori

Walter Arnoldo di Asat alberghi ha condiviso il pensiero di Ravelli e a Levico Report ha chiosato: «Sfruttiamo questa incredibile visibilità anche se giudico lo spot un po’ azzardato. La prossima volta bisognerà fare più attenzione anche perché il nostro brand è sinonimo di qualità e il sistema trentino ha sempre mostrato di essere assolutamente efficiente».

Franco Pedrotti di Unat alberghi sull’argomento spot ha detto: «Non lo giudico offensivo, ma è sbagliato far passare il concetto che va bene tutto se porta visibilità e turisti. Provocare il cliente non è mai bello e diciamo che non era così immediato il messaggio nel video ma andava interpretato. Sarà interessante fare un bilancio a fine stagione del numero di ospiti milanesi che sono transitati da Levico».

Donatella Bommassar non teme ripercussioni per il suo stabilimento termale: «Le persone intelligenti capiscono che per certi versi è stato un incidente di percorso questo spot dove si è un po’ calcata la mano con il testo. Ma l’Apt si è rifatta subito con il secondo video sulla natura dove non ci sono parole o testi e chi lo vede può immaginare quello che vuole».

Chi invece ha puntato l’indice sullo spot della Valsugana giudicandolo infelice è stato il giornalista del quotidiano La Stampa Max Cassani che a Levico Report ha sottolineato: «Fare il verso dei milanesi è stato antipatico ma soprattutto non è stata percepita l’ironia e confermo che il messaggio è uscito male. Ma sono convinto che i milanesi dimenticheranno presto tutto e andranno in vacanza in Trentino».

Interrogazione in Comune

La vicenda spot però approderà anche in consiglio comunale. I gruppi di minoranza, infatti, hanno chiesto all’amministrazione comunale e in particolare modo all’assessore al Turismo Monica Moschen di fare chiarezza su chi ha commissionato il video, quanto è costato, chi lo ha prodotto e chi ha dato il via libera alla pubblicazione e alla successiva rimozione. B.C.

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