L’addio ai fratelli Granello uniti anche nella morte

Borgo. Si sono svolti ieri mattina nella chiesa arcipretale di Borgo Valsugana i funerali di Gianfranco e Giorgio Granello, i due fratelli la cui scomparsa ha avuto una vasta eco anche in Valsugana....



Borgo. Si sono svolti ieri mattina nella chiesa arcipretale di Borgo Valsugana i funerali di Gianfranco e Giorgio Granello, i due fratelli la cui scomparsa ha avuto una vasta eco anche in Valsugana. Dopo la funzione celebrata da don Renato Tomio sono stati tumulati nella tomba di famiglia a Borgo. Due fratelli uniti nella vita e nella morte. Erano stati trovati morti nella stessa stanza da letto dell’appartamento in Riviera Paleocapa, una delle zone più belle di Padova, uno sul letto, l’altro riverso sul pavimento. Ieri a Borgo i due feretri erano uno accanto all’altro. Ed a ricordarne la figura sono accorsi in tanti dalla diocesi di Padova dove erano molto conosciuti e stimati per «una vita interamente dedicata allo studio, alla cultura, alla scuola, all’educazione e alla cittadinanza». Con queste parole sono stati ricordati da don Giulio, assistente del Collegio Universitario Gregorianum, diretto per 28 anni, a titolo gratuito, da Gianfranco Granello. «Oggi siamo qui a ricordare due fratelli – ha ricordato – che, proprio il loro personale impegno, amavano a distanza, sia nel tempo che nello spazio. Una vita, la loro, portata avanti con riservatezza e discrezione, ma che deve essere di monito a chi, come loro, avevano un animo generoso e nobile».

Giorgio e Gianfranco vivevano insieme e da tempo erano entrambi in pensione dopo aver insegnato per molto tempo nelle scuole di Padova.

Laureato in architettura, Giorgio si è dedicato alla libera professione collaborando con vari studi di Venezia e Cortina e per anni ha insegnato presso l’Istituto Tecnico “Belzoni Boaga” di Padova.

Gianfranco, da par suo, ha dedicato la sua intera vita alla cultura, allo studio ed all’educazione dei giovani. Laureato in storia e filosofia a Padova, dopo i primi anni di insegnamento intraprese la carriera di preside che lo portò a dirigere il Liceo “Tito Livio” di Padova e, successivamente, anche il Collegio Universitario Gregorianum della diocesi patavina. Fino alla sua scomparsa, avevano vissuto con la madre. Poi avevano deciso di sostenersi a vicenda. M.C.













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