Il caso

Il Primiero si mobilita contro la riapertura della discarica di Imer: raccolte tremila firme

Consegnata una petizione al presidente del Consiglio provinciale Kaswalder: «Ci sembra di vivere un incubo, abbiamo abitazioni distanti solo cento metri»



TRENTO. Sono tremila, raccolte in pochissimo tempo, le firme in calce al documento (allegato) per dire no alla riapertura della discarica di Imer, annunciata dall’assessore all’ambiente nel corso di un incontro avvenuto sul territorio il 3 agosto scorso.

Il Comitato spontaneo di cittadini “Famiglie dei Masi di Imer”, rappresentato da Ivone Bettega, Giuseppina Romagna, Gianni Bellotto, già sindaco di Imer, e Giovanni Gobber, ha consegnato stamane, martedì 31 agosto, il plico di firme nelle mani del presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder.

«Dopo tantissime, dure battaglie per la chiusura della discarica che per 40 anni ha afflitto l’abitato di Imer, questa annunciata riapertura ci sembra un incubo che diviene realtà», ha premesso Gianni Bellotto.

«Abbiamo già sofferto molto in passato, sopportando innumerevoli disagi ambientali e di salute che non vogliamo e non possiamo più subire. Apprendere adesso che, a causa di una sottovalutazione della capienza della discarica di Ischia Podetti il nostro territorio viene indicato, con quello di Monclassico, tra i destinatari dei conferimenti è inaccettabile», ha proseguito, «esprimendo l’auspicio che l’appello della comunità venga accolto dalla politica trentina».

Giovanni Gobber ha notato come il Comune di Imer sia tra i più virtuosi nella raccolta differenziata, avendo anche ricevuto il premio da Legambiente per aver superato tra i primi l’80%.

«Con le nostre 750 tonnellate di rifiuti prodotti doverne ora accogliere 8-10.000 tonnellate è uno spregio al grande impegno di questi anni», ha lamentato nello sconforto.

Non si tratta di un problema politico, ha aggiunto Giuseppina Romagna in lacrime «ma di salute e tutela delle future generazioni, dei nostri figli».

Ivone Bettega ha fatto notare che le abitazioni distano pochissimi metri, in taluni casi solo 100 metri dal sito della discarica e che la qualità della vita sarebbe irrimediabilmente compromessa da una sua riapertura. I firmatari hanno evidenziato la solidarietà di tutta la comunità, che ha partecipato in maniera coesa e trasversale a sostegno del Comitato spontaneo.

Il presidente del Consiglio ha raccolto le firme e illustrato ai firmatari l’iter di esame del documento che sarà sottoposto all'attenzione della Commissione consiliare competente per l'elaborazione del parere.

Alternative ce ne sono, ha concluso Gobetti: «Si tratterà di percorsi più costosi, ma crediamo che il benessere e la salute fisica e mentale delle persone non abbiano prezzo».













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