Il “Cigno nero” degli studenti 

Primiero. A scuola finita gli studenti delle classi a indirizzo economico dell’Istituto superiore hanno pubblicato l’indagine  realizzata in videoconferenza con operatori locali di vari settori sulle conseguenze della pandemia sull’economia della valle



Primiero. Gli studenti delle classi dell’indirizzo economico dell’Istituto di istruzione superiore di Primiero hanno inviato al nostro giornale – a scuola finita e a risultati scolastici pubblicati – due interventi da loro redatti riguardanti il progetto “Cigno Nero”, un’iniziativa curata dalla professoressa Alessia Daprà, insegnante di economia e che riguarda gli effetti economici della pandemia Covid-19 sul territorio di Primiero.

L’indagine è stata condotta attraverso una serie di incontri in videoconferenza con operatori economici del settore industriale, commerciale e turistico per sentire il loro punto di vista, parlare delle misure adottate nel periodo di emergenza e fare delle previsioni sull’andamento dell’economia. Il titolo del progetto richiama la “Teoria del cigno nero”, una metafora che allude alle conseguenze economiche negative di un evento catastrofico e imprevisto, come la pandemia che ha colpito l’intero globo terrestre. Il primo incontro ha visto la partecipazione dell’amministratore delegato di Technowrapp, l’ingegnere Davide Ceccarelli. Technowrapp è un’azienda giovane e dinamica nata a Fonzaso (Belluno) e si occupa della progettazione di avvolgi-pallet (bancali e quanto altro) automatici realizzati su misura e di intralogistica, cioè della tracciabilità dei carichi all’interno delle aree produttive. Da qualche anno la ditta collabora con l’Istituto di Primiero accogliendo gli studenti in attività di tirocinio. Dopo Tecnowrapp, gli studenti hanno invitato e rivolto alcune domande a Fabio Simoni, uno dei due soci fondatori di Bionoc’, il birrificio artigianale delle Dolomiti che ha sede a Mezzano. Il report, redatto dalla studentessa Linda Zeni, ha evidenziato la filosofia che sta alla base dell’impegno portato avanti dai titolari del birrificio. «I nostri punti di forza – ha detto Fabio Simoni – sono l’entusiasmo e la creatività: le nostre birre sono originali e nuove e vengono prodotte a Mezzano, dove c’è un’acqua molto leggera. I nostri ingredienti sono prodotti in modo naturale e possibilmente a km0. Le nostre birre acide hanno vinto numerosi premi in competizioni internazionali e il successo dei nostri prodotti è in continua crescita. Ci rivolgiamo ad un target di appassionati, di persone che amano gustare una birra diversa, particolare, magari anche impreziosita dai lamponi o dal sidro di mela». L’intervista si è conclusa con un messaggio che Simoni ha voluto lasciare agli studenti primierotti. «Cercate di svolgere un lavoro che vi appassioni e non “lavorerete” nemmeno un giorno della vostra vita e ricordatevi che il bicchiere riempito a metà è sempre mezzo pieno».

Gli studenti, quindi, dopo aver intervistato due rappresentanti del settore industriale e artigianale, hanno voluto estendere la loro analisi anche all’ambito turistico della valle. Per questo si sono rivolti all’Apt San Martino di Castrozza Rolle Primiero e Vanoi. Ad interloquire con gli studenti è stato il direttore Manuel Corso che rispondendo alle domande degli studenti, ha descritto come l’Apt abbia reagito di fronte all’emergenza Covid. Il lungo ed articolato report è stato redatto dalla studentessa Serena Bettega. Il direttore Manuel Corso ha concluso il suo intervento dicendo che c’è ancora «molta preoccupazione negli operatori, soprattutto per l’incertezza sull’interpretazione dei protocolli da utilizzare; a causa delle nuove regole, qualche struttura potrebbe anche valutare non conveniente aprire. Ad oggi abbiamo, per fortuna, poche notizie di questo tipo: un ottimo segnale che indica come gli operatori vogliano mettersi in gioco per ripartire, consapevoli dell’importanza del turismo per la nostra economia. Sono convinto che, tutti insieme, abbiamo delle buone carte da giocare per la ripresa». R.B.















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