Borgo punta sull’idrogeno e una Valsugana sostenibile 

La sfida per il futuro. Sabato un convegno organizzato da Comune, Bim Brenta e Fondazione Kessler. Primo passo di un progetto integrato su energia, sviluppo tecnologico, infrastrutture


Marika Caumo


Borgo. Idrogeno. È questa la sfida del futuro su cui Borgo crede fermamente, per un sistema economico sostenibile in Valsugana e Trentino. Di idrogeno, di ricerca, industria e formazione tecnica per un modello innovativo di sviluppo territoriale si parlerà nella mattinata di sabato in un convegno organizzato da Comune, Bim Brenta e Fondazione Bruno Kessler nell’auditorium della Comunità di Valle a cui parteciperanno importanti relatori italiani e stranieri.

Il punto di partenza di un percorso in cui le istituzioni locali si fanno promotrici di un progetto integrato assieme alle realtà istituzionali, di ricerca e imprenditoriali provinciali e nazionali. Un primo importante passo perché la Valsugana sia la prima a fare questo salto nella Green Economy.

Il gruppo di lavoro

«Negli anni scorsi si è istituito un gruppo di lavoro informale ed eterogeneo, che ha lavorato sulle energie alternative e sull’idrogeno- spiega il sindaco Enrico Galvan- Inoltre nel programma elettorale ho inserito alcuni passaggi legati all’idrogeno. Da qui la volontà, insieme a Fbk, di organizzare questo convegno che abbraccia il tema dell’idrogeno in modo ampio». Non solo treno o celle ad idrogeno, ma una visione a 360° di cosa c’è e cosa si può fare. L’Unione Europea e lo Stato italiano intendono investire su questo settore, mettendo sul piatto importanti finanziamenti. Anche la Provincia guarda in questa direzione e lo scorso 20 aprile ad Arte Sella attraverso il Forum per la Ricerca ha presentato la “Carta di Rovereto dell’innovazione” con un capitolo sulle tecnologie per la decarbonizzazione: idrogeno e batterie. Tra le azioni strategiche previste anche quella di collaborare con l’Alto Adige per rafforzare la dimensione di Hydrogen Valley Alpina.

«Ricerca, sviluppo tecnologico, imprenditorialità e infrastrutture sono ambiti per i quali il nostro territorio vuole porsi come interlocutore, per costruire una politica di sviluppo concreta, che dia rilancio creando nuova occupazione e indotto» ha proseguito Galvan.

L’onere del capofila

Insomma, Borgo si è preso l’onere di essere capofila, ma Valsugana e Trentino devono essere uniti, convinti e disponibili a ragionamenti, investimenti: coinvolgendo le scuole, Cfp Enaip in primis, creando specializzazioni e formazioni che ora mancano. «Perché non anticipare i tempi, formando i ragazzi, creando nuovi posti di lavoro? Alziamo la testa e diciamo: noi ci siamo. Come, quando e dove lo decideremo insieme ma è importante muoversi ora, qui in Valsugana, prima che qualcun altro lo faccia altrove» si appella Galvan.

Chi vede già una Valsugana Hydrogen Green è Gianfranco Schraffl, che insieme a Lanfranco Fietta, Roberto Sandri ed altri, da alcuni anni ha formato un gruppo di lavoro. «L’idrogeno è prodotto da energia rinnovabile e qua in Valsugana, sommandoli, abbiamo 181 Giga di energia idroelettrica: sono tanti. Dove parte questa opportunità, poi resta, e non sarà fatta altrove» spiega. Conferma Sandri: «Sei anni fa questi discorsi erano per pochi intimi, gli addetti ai lavori, ora no. È un mosaico che si compone: abbiamo le risorse, il patrimonio idrico, le scuole e realtà imprenditoriali importanti in questo campo. Pensiamo ad una mission innovativa che faccia da traino al tessuto socioeconomico».

I relatori

Sabato, dalle 10, si alterneranno autorevoli relatori, moderati da Luigi Crema, responsabile dell’unità di ricerca Ares di Fbk: dall’Unione Europea con Carlos Navas che porta l’esperienza dell’UE all’Istituto per innovazione tecnologiche di Bolzano, dalla Snam alle altre realtà che hanno fatto dell’idrogeno il loro obiettivo strategico (Alstom con il treno ad Idrogeno, l’Environment Park di Torino e la trentina SOLIDpower), fino a Trentino Sviluppo. La giornata si chiude dalle 12.30 con la tavola rotonda su “Il Trentino e la Valsugana per un sistema economico sostenibile”.

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