Addio a Fontana, chef e maestro 

Castello Tesino, Roberto dal 2000 insegnava all’alberghiero di Merano. Il funerale oggi alle 15



CASTELLO TESINO. Si terranno oggi alle 15 nella parrocchiale di castello tesino i funerali di Roberto Fontana, stimatissimo chef e insegnate alla scuola alberghiera di Merano, spentosi a soli 52 anni a seguito di un malore che lo aveva colpito nei giorni scorsi.

Originario di castello, coetaneo del sindaco Ivan Boso, aveva svolto gli studi nella stessa scuole “Ritz” dove poi, dopo il classico peregrinare degli chef, aveva assunto il ruolo di insegnante.

«Lo conoscevo bene - ricorda proprio il sindaco Ivan Boso - . Era una persona squisita, affabile, che spesso nei weekend man non solo, tornava nel suo paese d’origine. A Merano aveva sostituto nell’insegnamento, in una sorta di staffetta tesina, l’ex sindaco di Castello Sisto Fattore».

Roberto Fontana a Merano ha trasmesso la passione della cucina a diverse generazioni di allievi e apprendisti. Era lui che accoglieva i futuri studenti nel progetto del centro aperto. «Roberto - ricorda la direttrice Maria Pascarella - è stato più di un bravo professionista, era una persona che viveva per il lavoro. Tutti ci ricordiamo di lui mentre girava per le cucine brontolando». Ma era più che altro facciata, così come emerge dai frammenti di racconti di chi viveva insieme a lui la scuola alberghiera. «Ha lavorato soprattutto con gli apprendisti, che non sempre sono gli studenti più motivati, gli piaceva parlare con tutti. A lui va il merito di aver aiutato tanti giovani in difficoltà, trasformandoli in bravi professionisti».

Anche i suoi ragazzi, ieri erano attoniti in una scuola scioccata da quanto accaduto, lo omaggiano evidenziando la passione con cui Fontana insegnava. Una ragazza di prima racconta che era sempre di buon umore e disposto a scherzare, altri di seconda lo definiscono invece «un uomo severo ma giusto, uno che ha insegnato a lavorare con dedizione e professionalità».Insomma un vero chef e un autentico maestro, non solo di cucina. «Faceva paura quando ti parlava torvo con le mani sui fianchi – aggiunge un altro studente - sbuffando come un treno a vapore, ma poi si fermava oltre l’orario di lavoro per parlarti o ascoltarti se ne avevi bisogno. Conosceva le situazioni di tutti e cercava sempre di sostenerti, e quando necessario anche di parlare con i tuoi datori di lavoro».

Tutta la “Ritz” di Merano ieri si è ritrovata per un ultimo saluto e per ricordare insieme Roberto Fontana. Oggi l’ultimo saluto nella terra che gli ha dato i natali. (fa.f.)













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