MORI - DAL COMUNE  

Trenta mila euro ai vigili del fuoco

MORI. La Giunta comunale di Mori ha stabilito di erogare 45 mila euro a favore del corpo dei vigili del fuoco volontari moriani: si tratta di 15 mila euro a titolo di contributo ordinario a fondo...



MORI. La Giunta comunale di Mori ha stabilito di erogare 45 mila euro a favore del corpo dei vigili del fuoco volontari moriani: si tratta di 15 mila euro a titolo di contributo ordinario a fondo perduto previsto per l’anno corrente (necessario per la copertura delle spese sostenute e da sostenersi da parte del corpo per lo svolgimento dell’attività istituzionale ordinaria) e di 30 mila euro di contributo straordinario, specificamente destinato a sostenere una serie di spese di investimento. Oltre al contributo ordinario, il comandante dei pompieri ha chiesto infatti al Comune di riferimento anche di coprire 11 mila euro per manutenzione straordinaria di macchine e attrezzature di servizio, 6 mila euro per vestiario ed equipaggiamento, 5 mila euro per automezzi, altri 5 mila euro per pompe, carrelli e altre attrezzature di servizio, 2 mila euro per arredi e attrezzature da officina e altri 2 mila euro per l’acquisto di tubi, lance e raccordi. L’amministrazione comunale ha dato il via libera allo stanziamento, accogliendo le richieste in virtù della necessità di garantire ai vigili del fuoco volontari una dotazione efficiente e idonea al perseguimento degli obiettivi primari che l’organizzazione del corpo è deputata a raggiungere, considerando la necessità e l'utilità dell’opera svolta dal corpo stesso a favore della sicurezza e della vita in tutti i suoi aspetti della comunità.

In precedenza il Consiglio comunale aveva approvato il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2018 del corpo dei pompieri, che pareggia su un importo totale di 53.900 euro: erano state previste appunto entrate e spese in conto capitale (investimenti) per 30 mila euro e spese correnti per 23.900 euro, coperte per 22.100 euro con entrate derivanti da contributi di parte corrente e per 1.800 euro con entrate “dirette”, quelle per servizi retribuiti. (m.cass.)















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