Terza assemblea di fuoco pescatori sulle barricate 

Soci chiamati ad eleggere i sette rappresentati di zona e completare il direttivo Ma due terzi dei presenti si astiene ritenendo irregolare la votazione differita 



ROVERETO. Era difficile immaginare il contrario: la terza assemblea di quest’anno dell’Associazione Pescatori Dilettanti Vallagarina ha seguito esattamente il copione delle precedenti. A confermare, se ce ne fosse stato bisogno, che la frattura tra il gruppo dei contestatori e il direttivo dell’associazione è ormai insanabile. Le posizioni sono cristallizzate in una assoluta incomunicabilità e il tempo non fa che rendere più grevi i termini del confronto. Che proprio oxfordiani non sono mai stati.

Sabato sera i soci erano convocati per eleggere i sette rappresentanti di zona: quei membri a tutti gli effetti del direttivo che non erano stati eletti a dicembre per assenza di candidature. In quasi quattro mesi il direttivo è riuscito a trovare sette soci disponibili a ricoprire l’incarico e quelli ha sottoposto all’assemblea. Nessun altro si è presentato spontaneamente. Quindi a chi si è presentato all’assemblea è stata consegnata una scheda, diversa a seconda della zona di residenza, sulla quale c’era un solo nome. Bastando un solo voto per risultare eletti, la differenza la si faceva votando oppure astenendosi.

I lavori si sono aperti tra clamori da assalto ai forni. Con reiterati inviti alle dimissioni del direttivo e altrettanto ripetuti tentativi di aprire la discussione su altri temi non all’ordine del giorno, ai quali il direttivo stesso ha opposto fermi rifiuti, procedendo alle operazioni di voto in un clima pesantissimo. Alla fine di 90 soci presenti e che avevano ricevuto la scheda, l’hanno consegnata agli scrutatori in 27. Per ogni zona c’è stato almeno un voto (esattamente uno per Vallarsa e Trambileno) e quindi tutti e sette i rappresentanti di zona sono stati eletti. Il gruppo dei contestatori - a questo punto facilmente dimensionabile: 63 soci sui 90 presenti sabato - ha dichiarato di non aver presentato propri candidati e di non partecipare alla votazione perché ritiene irregolare la prima assemblea elettiva, e di conseguenza il direttivo in carica, e non sanabile a posteriori la mancata elezione allora dei rappresentati di zona. Quindi nessuna partecipazione attiva per non rendersi corresponsabili di una situazione gestionale illegittima. Detto che i soci sono più di 500, è chiaro che i 400 assenti potrebbero cambiare radicalmente i rapporti di forze. Ma entrambe le parti ritengono di rappresentarli, quindi come ogni assente restano del tutto irrilevanti, finché non decideranno di farsi sentire. (l.m)

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano