Sparito il parcometro di Pian delle Fugazze 

È stato smontato e portato via, le riprese video hanno immortalato un furgone: con la targa contraffatta, è arrivato dal Veneto tornando indietro dopo mezz’ora


di Giuliano Lott


VALLARSA. La sorpresa è stata forte quando il vigile di Vallarsa è andato a controllare il parcometro di Pian delle Fugazze, all’imbocco della provinciale per Camposilvano. Il macchinario, del tutto autosufficiente in quanto alimentato da pannelli fotovoltaici, era sparito. È stato smontato, svitando i bulloni che lo stringevano allo zoccolo di cemento interrato nel suolo, e portato via. In verità, era da qualche giorno che il parcometro non veniva controllato, il maltempo che ha imperversato sulla valle ha fatto ritenere che i parcheggi sotto la pioggia fossero rimasti pressoché deserti, e la valutazione è senz’altro azzeccata. Resta però il mistero da chiarire, e sui questo stanno lavorando i carabinieri di Vallarsa, con l’aiuto del Comune, vera parte lesa in questa vicenda. L’incasso, calcolato a spanne, si aggirava sui mille euro, o poco meno. È evidente che chi si è portato via la colonnina blu del parcometro non intendeva certo mettersi in casa un oggetto modernista, bensì era interessato al contenuto della gettoniera.

Le prime indagini, attraverso l’esame delle telecamere al passo Pian delle Fugazze, hanno permesso di visualizzare un mezzo sospetto. Si tratta di un furgone bianco, che arriva dal versante veneto, oltrepassa il valico e imbocca la provinciale per Camposilvano. Mezz’ora dopo, lo stesso mezzo viene immortalato mentre torna verso Valli del Pasubio. A insospettire gli inquirenti, oltre al fatto che si tratta dell’unico mezzo compatibile con un furto di questo genere, è la targa: è stata modificata - forse trattata con vernici riflettenti, o coperta con del nastro adesivo - fino a farla risultare illeggibile alle telecamere. Questi elementi farebbero supporre che i ladri siano venuti dal Veneto, ma potrebbe darsi che il furgone bianco sia stato utilizzato come un mezzo “civetta”, o comunque un sistema per far perdere le proprie tracce.

Ma che ci sia una banda che opera prendendo di mira i parcometri più isolati - e dunque più facili da scassinare, con tutta calma data la scarsa frequentazione delle strade di Vallarsa fuori stagione - pare essere confermato da un elemento ritenuto di interesse dai carabinieri: un paio di settimane fa è stato asportato con le stesse modalità un altro parcometro, quello del parcheggio della “Strada delle 52 gallerie”, in territorio veneto. Anche in questo caso, il macchinario è stato sbullonato e portato via, con ogni probabilità in qualche zona nascosta dove poterlo scassinare in tutta tranquillità.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano