Sbarca sul mercato l’occhio nanotecnologico

Rovereto. Si chiama Nano-Eye Device (Ned) la soluzione biomedicale sviluppata in Polo Meccatronica, grazie all'accordo di matching fund siglato tra Trentino Sviluppo, il gruppo di investitori Net e...



Rovereto. Si chiama Nano-Eye Device (Ned) la soluzione biomedicale sviluppata in Polo Meccatronica, grazie all'accordo di matching fund siglato tra Trentino Sviluppo, il gruppo di investitori Net e la giovane azienda Ntp Nano Tech Projects, nata nelle Marche sette anni fa, e con radici ben piantate a Rovereto. Nel 2018 l'azienda aveva concordato un aumento di capitale di 650 mila euro, frutto di una riuscita operazione di matching fund, ovvero di investimento congiunto pubblico-privato, per 450 mila euro, pari al 70%, a carico di investitori privati (Italian Business Angel for Growth) e per 200 mila euro, corrispondenti al 30%, da parte di Trentino Sviluppo. Nel secondo semestre del 2019 il kit di diagnostica molecolare progettato e realizzato a Rovereto sarà sul mercato in accompagnamento al dispositivo. «Siamo soddisfatti – sottolinea Sergio Anzelini, presidente di Trentino Sviluppo - nel constatare che a meno di un anno dalla firma dell’accordo di insediamento e del contratto di matching fund la startup ha sviluppato un prodotto che si è dimostrato valido in sede sperimentale e pronto per essere valorizzato sul mercato». «Si tratta – spiega Massimo Galavotti, ad di Ntp – di un dispositivo diagnostico che in alcune parti ricorda un microscopio dotato di diverse componenti informatiche che creano un sistema aperto capace di utilizzare le reti dati». Una sperimentazione con il laboratorio di Anatomia patologica del Santa Chiara di Trento e una con l’istituto clinico Humanitas di Milano hanno anticipato il lancio del dispositivo. Gli esiti positivi permettono alla Ntp di sbarcare sul mercato con la propria piattaforma biomedicale destinata a ospedali, centri diagnostici, cliniche, istituti di ricerca, aziende farmaceutiche. Il microscopio intelligente inserito in questa piattaforma di «imaging» per l’anatomia patologica digitale permette al patologo di dare consulenza da remoto e in tempo reale nel corso di operazioni chirurgiche, accedendo allo strumento connesso in rete, sui tessuti asportati, con la possibilità di scambiare informazioni diagnostiche.















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