il caso

Mori, il lupo spaventato inseguito in bicicletta

L’autore del video tempestato di critiche sul web


di Daniele Peretti


MORI. Che senso ha inseguire un lupo in fuga spaventato in bicicletta? Nessuno se non il rischio di una reazione aggressiva. E’ successo lungo la ciclabile di Loppio, dove un lupo (o almeno un animale che sembra essere tale: molti ne vengono avvistati in zona) evidentemente spaesato e impaurito correva alla disperata ricerca di una via che lo riportasse in zona familiare. Oltretutto in quel punto, la ciclabile corre parallela alla nazionale e c’era anche il rischio che saltasse sulla strada causando un incidente.

Qual è stata l’dea migliore del nostro ineffabile ciclista? Quella di accelerare la propria pedalata, togliere la mani dal manubrio per filmare caricando di ulteriore stress il lupo. Peccato che comportamenti di questo genere siano sanzionabili e l’incosciente ciclista, se identificato, potrebbe pagarne le conseguenze.

Qui le immagini postate da una terza persona, che hanno scatenato un dibattito con la partecipazione anche di amministratori locali.

Questo è un periodo nel quale i lupi possono scendere a valle alla ricerca di cibo ed è quindi abbastanza facile incontrarli sul proprio cammino. Sono situazioni nelle quali è necessaria prudenza, evitando movimenti che possano essere interpretati come intimidatori. Esattamente il contrario rispetto a quello che ha fatto il ciclista che ha rischiato molto solo per la magra soddisfazione di un video da postare a proprio rischio e pericolo.

Senza sottovalutare la possibilità che il suo comportamento avrebbe potuto spingere il lupo a saltare sulla nazionale causando un incidente. In casi come questi sarebbe decisamente meglio proseguire sulla propria strada senza accentuare la criticità del momento. Molte anche le critiche sui social per il comportamento dell’autore del video.













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