Così nacquero i canti nella Grande Guerra

Brentonico. Oggi alle 17 in biblioteca a Brentonico sarà lo storico Quinto Antonelli l’ospite de “Gli Oracoli del sabato”. Presenterà il libro “Al rombo del cannon – Grande Guerra e canto popolare”....



Brentonico. Oggi alle 17 in biblioteca a Brentonico sarà lo storico Quinto Antonelli l’ospite de “Gli Oracoli del sabato”. Presenterà il libro “Al rombo del cannon – Grande Guerra e canto popolare”. «La prima guerra mondiale – spiegano gli organizzatori – va considerata un evento che con la sua spaventosa liturgia di sangue ha spalancato le porte alla società di massa. Sei milioni di soldati prelevati dalle loro piccole patrie e gettati nella fornace della guerra, tutti portatori di una Babele di linguaggi dialettali, per la prima volta incontrarono e si scontrarono in un immenso rimescolamento di culture locali e di alfabetizzazione forzata. Fu una guerra che ruppe i limitati confini linguistici e culturali, fece incontrare e dialogare popolazioni lontanissime e realizzò una prima reale unificazione nazionale dando vita a un italiano popolare comune. La concentrazione di queste masse di soldati privilegiò un canto non più dialettale ma italico, prodotto da soldati che in genere non sapevano per chi e per cosa combattevano e non avevano in testa l’Italia, ma il casolare, il paese, la madre, la moglie e i figli. Durante il conflitto si cantò molto, ma mentre i canzonieri ufficiali risuonarono di inni patriottici colmi di retorica (praticamente le canzoni dei cosiddetti “cori di montagna”), la guerra realmente cantata dalle classi popolari ci raccontò il dolore della partenza, l’orrore della trincea, la morte negli assalti alla baionetta, lo strazio delle famiglie, il lutto infinito di un’intera popolazione che vedeva decimata la sua gioventù, il rifiuto e la contestazione della guerra, l’elogio della diserzione, la satira e la parodia dissacrante, le canzoni licenziose». Corredato da illustrazioni d’epoca e accompagnato da due cd con 161 registrazioni originali, il libro restituisce le ansie, gli affetti, le sofferenze, le invettive, le passioni di chi partecipò a quell’immane conflitto: “Al rombo del cannon” indaga la “guerra cantata” analizzandone le forme musicali e letterarie. Il libro contiene anche alcuni riferimenti ai canti dei profughi brentegani. M.CASS.













Scuola & Ricerca

In primo piano