Cantina di Mori, bianco venduto a 30 centesimi 

Nuova contestazione del cda all’ex direttore Tranquillini: 1500 ettolitri di vino cenduti a 0,3 euro al litro a una azienda veronese e 600 ettolitri comprati a 1,11



MORI. Anche se forse ai soci, che alla fine sono gente che lavora, interesseranno di più i dati di bilancio - tutti estremamente positivi - sarà la vicenda che ha portato all’allontanamento di direttore ed enologo ad accendere l’assemblea della Cantina sociale di Nomi, fissata sabato 27 gennaio alle 15 nell’auditorium della scuola elementare. È l’ormai celebre storia dei 2100 ettolitri di vino erroneamente messi a bilancio (non sono mai esistiti, se non sulla carta per una serie di errori di calcolo) e maldestramente rimpiazzati da cisterne d’acqua per tentare di sfuggire al controllo dei revisori. Per quella vicenda i vertici amministrativi della cantina (il consiglio di amministrazione diretto dal presidente Paolo Saiani) hanno licenziatio direttore ed enologo. E da lì nasce la “rivoluzione”: una parte dei soci ritiene che al contrario fossero da salvare i vertici tecnici e cacciare gli amministratori. E sarà l’assemblea a dover decidere, affrontando dopo il bilancio la mozione di sfiducia presentata dal gruppo che ha trovato in Walter Gazzini il proprio leader e che mira a sostituire l’intero Cda, con lo stesso Gazzini come presidente.

Proprio sul fronte dei rapporti con il direttore Luciano Tranquillini, c’è una evoluzione da registrare. Una nuova contestazione disciplinare riferita ad un episodio che secondo l’amministrazione della cantina lascia troppi punti oscuri. Il 16 agosto risultano venduti a firma del direttore 1500 ettolitri di vino bianco ad una cantina veronese, al prezzo di 30 centesimi al litro. Che pare straordinariamente basso sia in riferimento alle quotazioni ufficiali, sia al fatto che poche settimane prima, il 27 luglio, lo stesso vino era stato venduto a Ruffino per 91 centesimi al litro. Inoltre in cantina nessuno tra gli operai ha memoria delle operazioni di carico delle autocisterne dirette a Verona il 17 agosto, né risultano le consuete operazioni di pesata (da registrare sulla documentazione che accompagna i carichi) sulla “pesa ponte”. Incasso per la cantina di Mori, 55.653 euro. Nemmeno 2 settimane dopo, il 28 agosto, dalla stessa cantina veronese vengono acquistati sempre a firma del direttore 600 ettolitri di vino bianco a 1,11 euro al litro. Anche in questo caso mancano le pesate in ingresso. Spesa per la cantina 75.427 euro.

Nella lettera di contestazione a Tranquillini si chiede ragione di entrambe le operazioni (ritenute non coerenti con l’oggetto sociale della cantina) e di entrambi i prezzi: troppo basso rispetto al mercato quello di vendita, troppo alto rispetto al mercato quello di acquisto.

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