il caso

Zampa trentina, le volontarie pagano 200 euro per liberare il cane Tina

Il cane era stato al centro di numerose segnalazioni di maltrattamento e veniva usata per raccogliere l’elemosina

La mozione è in attesa di discussione


di Daniele Peretti


TRENTO. 200 euro è il valore della libertà di un cucciolo del racket delle elemosine.

Il riscatto lo hanno pagato le volontarie di Zampa Trentina grazie all'aiuto di due generosi amici dell’associazione. Tina, così è stata chiamata la cucciolotta dopo la sua liberazione, era stata al centro di molte segnalazioni di maltrattamento (colpiva in modo particolare il suo stato amorfo e distaccato di certo non proprio di un cucciolo) ed in molti l'avevano notata in Corso Alpini ( la domenica) ed in Via Suffragio (durante la settimana).

In questo contesto le volontarie di Zampa Trentina hanno deciso di intervenire: “Le abbiamo provate tutte, davvero tutte per non arrivare a questo punto. Abbiamo chiesto aiuto a chiunque, ma non ottenevamo nulla e lei era sempre lì. Sabato di buon'ora, siamo andate da lei. Voleva 400 euro e non ne voleva sapere di scendere, diceva di essere d'accordo con una signora che il pomeriggio le avrebbe dato quella cifra (???).

Siamo state un'ora accovacciate a terra con lei a insistere che la desse a noi. Alla fine ce l'abbiamo fatta per la metà della cifra più 9 euro di monetine e una borsa della spesa con pane, patate e pollo (questo lo abbiamo fatto volentieri)”.

Una volta cambiato ambiente, Tina ha dimostrato tutta la sua vitalità, dimostrandosi brava al guinzaglio e con gli altri cani ed anche molto affettuosa.

Adesso è attesa dalla visita dal veterinario e probabilmente sarà possibile capire la causa dell'abrasione sul muso.

A seguire quello che sembra potrà essere un breve percorso educativo e poi Tina sarà pronta per la sua nuova famiglia.

“Abbiamo fatto bene? Non lo sappiamo, andava fatto e oggi Tina finalmente respira la libertà. Speriamo di non aver condannato un altro cucciolo allo stesso destino, ma noi confidiamo che la mozione per il divieto di accattonaggio con animali venga approvata in tempo per impedire questo”.

Già, la mozione per il divieto di accattonaggio: è ferma da ottobre e non è stata ancora calendarizzata ( a presentarla è stato in consigliere comunale Renato Tomasi), ma è sempre più urgente per interrompere una questua che troppo spesso è attuata con la violenza sugli animali.

Del resto guardando il video girato domenica pomeriggio con Tina protagonista c'è da chiedersi a quali costrizioni doveva essere sottoposta per restare immobile per ore.













Scuola & Ricerca

In primo piano