«Serve il divieto di accattonaggio con animali»

Trento. Le associazioni animaliste avevano chiesto in passato (invano) che si inserisse nel regolamento comunale una norma per il divieto di accattonaggio con gli animali. Il fenomeno dell'elemosina...



Trento. Le associazioni animaliste avevano chiesto in passato (invano) che si inserisse nel regolamento comunale una norma per il divieto di accattonaggio con gli animali. Il fenomeno dell'elemosina con cani (per lo più cuccioli) per impietosire le persone, è sempre d'attualità. Soprattutto in questo periodo natalizio che, nonostante le restrizioni per il Covid, sembra non far diminuire la corsa al regalo.

Pochi giorni fa abbiamo ospitato su questo giornale l'appello dell'associazione Zampa Trentina perché non si diano offerte ai mendicanti con i cani, costretti al freddo e chissà se nutriti adeguatamente, ma fonte sicura di guadagno. Ora i consiglieri Renato Tomasi (Azione - Unione) e Filomena Chilà (Pd) fanno loro la richiesta di intervenire sul regolamento comunale con una mozione rivolta al presidente del consiglio Paolo Piccoli. Una richiesta che, sottolineano, non dimentica le condizioni degli umani a favore dei loro animali perché per loro già ci sono i servizi preposti e, spesso, sono gli stessi mendicanti a non voler ricorrere ai letti messi a disposizione dall'amministrazione comunale. Si tratta, scrivono i due consiglieri, di «accattoni di professione che escogitano veri e propri tranelli per impietosire le persone, facendosi accompagnare da cagnolini, molto spesso di poche settimane e denutriti, per aumentare il senso di pietà negli ignari passanti. Non importa se questo reca sofferenze inenarrabili alle povere bestiole, l'importante è raccogliere denaro». Guadagno assicurato, come testimoniano le volontarie di Zampa Trentina che da tempo monitorano i mendicanti, per lo più romeni, e che hanno salvato alcuni cani destinati a una brutta fine una volta che non servivano più.

I consiglieri comunali Tomasi e Chilà chiedono pertanto che si preveda nel regolamento della polizia locale il divieto di accattonaggio con animali e in caso di inadempienza, si provveda alla confisca, forti di una recente sentenza della Corte di Cassazione (la data è il 16 novembre 2020) che ritiene vada inteso come reato di maltrattamento degli animali non solo chi provoca «gravi sofferenze, ovvero quei comportamenti che offendono il comune senso di pietà e di mitezza verso gli animali per la loro manifesta crudeltà, ma anche quelle condotte che incidono sulla sensibilità psicofisica dell'animale». SA.M.

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