costi della politica

Vitalizi, avanti tutta con i pignoramenti agli ex consiglieri

Il presidente Ugo Rossi: «Regione e consiglio concordi. Rischiamo anche stando fermi». E la giunta regionale stanzia altri 1,2 milioni delle restituzioni per progetti per le famiglie


di Chiara Bert


TRENTO. Avanti con l’azione di recupero forzoso, tramite Trentino Riscossioni, nei confronti di consiglieri ed ex che non hanno restituito le somme dovute dei vitalizi, e avanti con l’utilizzo dei soldi riscossi per finanziare progetti a sostegno del lavoro e della famiglia: per difendersi da future richieste di risarcimento, Regione e consiglio istituiranno un «fondo rischi». Il presidente della Regione Ugo Rossi ieri ha incontrato l’Ufficio di presidenza del consiglio regionale presieduto da Chiara Avanzo e i due organi hanno concordato una linea comune, dopo la brusca frenata dell’ala dura della Svp con in testa il vicepresidente del consiglio Thomas Widmann, preoccupata dalle conseguenze in caso di vittoria dei ricorrenti in tribunale.

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«Abbiamo fatto tutte le verifiche del caso anche con la magistratura e siamo assolutamente tranquilli - ha spiegato Rossi - c’è una legge che prescrive che giunta e consiglio debbano procedere al recupero di queste somme. Del resto sarebbe molto più penalizzante non agire, l’inerzia provocherebbe una ulteriore responsabilità, politica ma anche giuridica, da parte di chi deve far applicare la legge».

«Viviamo in uno stato di diritto - prosegue il presidente - ed è normale che chi subisce gli effetti di una legge abbia la possibilità di fare ricorso. Alla fine decide un giudice. Non mi fascerei la testa rispetto a rischi futuri. Se un domani dovessero esserci dei contenziosi, è evidente che ogni amministrazione se c’è un’area di rischio costituisce un fondo rischi per tutelarsi, come si fa anche nel privato». Ancora presto per dire a quanto ammonterà il fondo: «Il consiglio regionale ha una dotazione sufficiente - assicura Rossi - ma è inutile parlarne prima che il rischio si estrinsechi».

Restituzioni: 1,2 milioni per le famiglie. Intanto la giunta regionale, che due settimane fa con il fondo alimentato dai soldi recuperati dei vitalizi aveva finanziato 16 progetti a favore dell'occupazione, ieri su proposta dell'assessora Violetta Plotegher, ha deliberato una seconda assegnazione alle Province di Trento e di Bolzano, questa volta per finanziare 7 progetti a sostegno delle famiglie. Nel dettaglio: 234.315 euro vanno alla Provincia di Trento e 966.250 euro alla Provincia di Bolzano. La priorità è stata data ai progetti che possano aiutare le famiglie che non riescono ad essere raggiunte dagli interventi in campo sociale già messi in campo dalle due Province. Il fondo regionale è destinato alla copertura finanziaria di interventi attuati da ciascuna Provincia, in base a criteri e modalità, anche diversificati, in considerazione delle esigenze avvertite a livello territoriale.

Con la delibera di ieri sono stati finanziati 6 progetti nel campo delle politiche per la famiglia e giovanili: cinque sono stati presentati dalla Provincia di Bolzano e riguardano l'assistenza a bambini e ragazzi con disabilità, a famiglie con malati psichici e alla diffusione del congedo parentale da parte di padri. Il progetto finanziato alla Provincia di Trento riguarda invece la possibilità di offrire un'esperienza di coabitazione attiva tra giovani per renderli indipendenti e prepararli all’autonomia lavorativa e dalla famiglia d’origine:il progetto è gestito dall'Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili.













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