Violenza sulle donne, altri tre casi 

Codice rosso. Le vittime hanno trovato il coraggio di denunciare. La moglie voleva separarsi, lui l’ha pedinata e l’ha minacciata di morte  Una mamma di 91 anni doveva subire le richieste di denaro dal figlio. Un altro uomo ha schiaffeggiato la figlia che tentava di difendere la madre



Trento. Altri tre casi di maltrattamenti in famiglia in Trentino. Storie diverse che hanno però lo stesso comune denominatore.

Con la violenza - fisica o psicologica - che è scoppiata fra le mura domestiche e che ha fatto scattare il codice rosso: gli effetti ovvero della nuova legge, specifica per questo tipo di reati. Altro fattore comune è che le indagini sono tutte partite da denunce presentate alla Questura di Trento. C’è la figlia che denuncia il fratello per i maltrattamenti nei confronti della mamma. La donna che si ribella, dopo anni di violenze subite dal marito. E l’uomo che non accetta la separazione dalla moglie e inizia a perseguitarla, riempiendola di messaggi sul cellulare. Quando ancora stavano insieme, lui la insultava per il suo aspetto fisico. Tutte queste storie hanno lo stesso finale, con donne che hanno deciso di dire basta e si sono rivolte alla Polizia. Gli effetti sono stati due allontanamenti dalla casa familiare e un divieto di avvicinamento.

La mamma maltrattata

La prima storia è quella di una donna di 91 anni, costretta a subire le continue richieste di denaro dal figlio. A un certo punto lui era arrivato a prenderle la carta di credito.

Per fuggire a queste continue richieste, in alcuni casi lei aveva preferito allontanarsi da casa, andando a dormire in un albergo. In questo caso, a denunciare l’uomo alla fine è stata la sorella, stanca di quello che stava accadendo alla madre, costretta a convivere con un continuo stato di ansia e di malessere psicologico. Dalle indagini è emerso un vissuto difficile, influenzato dall’uso di droghe e di alcool. L’uomo aveva minacciato anche la collaboratrice domestica della madre.

In più di un’occasione aveva cercato di difendere la donna contro le pressioni del figlio. Alla fine delle indagini, l’autorità giudiziaria ha deciso per imporre una misura cautelare. L’uomo è stato allontanato dalla casa familiare.

Allontanato il marito violento

La seconda storia è più lunga ancora, visto che le violenze di un marito nei confronti della moglie sarebbero iniziate ancora nel 2001. O almeno questa è la ricostruzione sorretta da una serie di gravi indizi di colpevolezza, raccolti durante le indagini. L’uomo, un tunisino di 67 anni, avrebbe picchiato la donna al termine di diversi litigi, dovuti soprattutto all’abuso di alcol. In un’occasione le ha rotto il dito. Ma l’episodio forse più grave è quello dello scorso 13 ottobre. L’uomo - tentando di picchiare ancora una volta la moglie - ha colpito con uno schiaffo la figlia che si era frapposta per difenderla. È stata forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La donna si è rivolta alla Questura per denunciare il marito. E l’autorità giudiziaria lo ha allontanato da casa.

Non accetta la separazione

L’ultimo caso riguarda un uomo che non ha accettato la separazione. Quando ancora stavano insieme, aveva costretto la compagna ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà. Ed era abituato a insultarla, prendendo di mira il suo aspetto fisico. Dopo la separazione, l’uomo aveva iniziato a pedinare l’ex, inviandole continui messaggi. A ottobre l’uomo si è presentato dai suoceri riferendo che quando si fosse separato dalla figlia, l’avrebbe uccisa. A questo punto la donna ha trovato la forza di allontanarsi da casa con i figli e di denunciarlo. Per l’uomo è scattato un divieto di avvicinamento.













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