Violenta la ex mentre lei è al lavoro

Trentunenne condannato. Troppo povero per risarcire, niente sconti di pena


Ubaldo Cordellini


TRENTO. Aveva violentato l'ex fidanzata sul suo luogo di lavoro, mentre la ragazza faceva le pulizie a Trento nord. Ieri la Corte d'appello lo ha condannato a 3 anni e sei mesi accogliendo in parte le richieste del difensore Nicola Degaudenz. E gli è andata bene, visto che in primo grado l'uomo, 31 anni, era stato condannato a 5 anni e quattro mesi di reclusione. L'uomo, che era stato arrestato nel dicembre dell'anno scorso, però, potrà scontare il resto della pena ai domiciliari.

Secondo l'accusa sostenuta dal pm Davide Ognibene, l'uomo non si era rassegnato alla fine del rapporto con l'ex fidanzata. Non accettava che la donna amata, ma che picchiava di frequente, avesse deciso di interrompere quella burrascosa relazione. Tanto che il 15 dicembre scorso era stato protagonista di un violento episodio nel corso del quale, secondo la denuncia fatta dall'ex compagna, avrebbe sequestrato, picchiato e violentato la donna. Lui è un trentunenne marocchino. In primo grado, l'uomo ha chiesto scusa per quanto fatto, ma non aveva a disposizione mezzi sufficienti per risarcire il danno. Così non ha potuto beneficiare dello sconto di pena previsto in questi casi.

In base al racconto della donna, gli inquirenti della squadra mobile hanno ricostruito quanto accaduto un sabato pomeriggio. L'uomo aveva raggiunto la ex - una giovane ragazza dell'est Europa assunta presso una ditta di pulizie - mentre si trovava al lavoro in alcuni uffici all'interno di una struttura a Trento nord. Gli uffici erano vuoti. Lì l'avrebbe aggredita, le avrebbe gettato a terra il telefonino, poi l'avrebbe picchiata selvaggiamente al volto e minacciata. Quindi le avrebbe avvolto la cintura attorno al collo e, tenendola bloccata, le avrebbe usato violenza.

Sotto choc, dolorante e spaventata, la sera stessa la giovane si era recata al pronto soccorso del Santa Chiara per farsi medicare il viso tumefatto e denunciare l'accaduto: gli agenti in servizio al posto di polizia avevano informato i colleghi della mobile mentre i sanitari provvedevano alle cure del caso, medicando le lesioni e accertando la violenza carnale. Il personale al comando del vice questore aggiunto Roberto Giacomelli aveva ottenuto dal sostituto procuratore Davide Ognibene un provvedimento di fermo nei confronti del marocchino, arrestato due giorni più tardi.













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