Villetta in fiamme, paura a Luserna

L’incendio ieri in via Costalta: distrutti tetto e mansarda. Gran lavoro per i vigili del fuoco. Evacuate due famiglie



LUSERNA.

Quella in cui abitano Vito Nicolussi Neff e i suoi famigliari, in via Costalta a Luserna, è la casa più vicina alla caserma dei vigili del fuoco volontari. Ma questa collocazione privilegiata poco è servita ieri sera, attorno alle 18, quando il tetto della villetta ha preso fuoco. Le fiamme, originate quasi sicuramente dal surriscaldamento di una canna fumaria, si sono sviluppate molto rapidamente e in breve tempo si sono estese a tutto il tetto. I Nicolussi Neff, per fortuna, hanno avuto il tempo di lanciare l’allarme prima di lasciare i loro alloggi, di mettersi in salvo e di osservare, nel più profondo sconforto, i pompieri impegnati nella non facile opera di spegnimento.

Un lavoro difficile, anche perché ad un certo punto c’è stato qualche problema con la pressione dell’acqua (prontamente risolto) nelle manichette, e che è andato avanti fino a notte fonda. Nonostante gli sforzi del piccolo esercito di vigili volontari arrivati da tutti i corpi dell’altopiano, cui si sono aggiunti anche i permanenti saliti da Trento con l’autoscala - una quarantina almeno gli uomini impiegati con numerosi mezzi -, il furioso incendio è riuscito a divorare per intero il tetto di legno e a intaccare anche la mansarda, provocando danni ingentissimi. Dove non sono arrivate le fiamme, poi, è arrivata l’acqua utilizzata per lo spegnimento.

Avuta ragione del rogo, a temperature quasi polari, è iniziata la meticolosa e complessa bonifica di ciò che restava delle travi del tetto. Alto, come sempre d’altra parte, il rischio che sotto le ceneri si nascondessero ancora delle braci accese, pronte a prendere vigore (possono farlo anche a distanza di ore) e a trasformarsi in nuove fiamme.

I lampeggianti blu della lunga fila di mezzi di soccorso, disposti lungo via Costalta, la strada che sale dal centro del paese verso Millegrobbe, hanno illuminato a lungo la notte di Luserna.

Una notte che Vito Nicolussi Neff e i suoi familiari non dimenticheranno mai. Pur incolumi, hanno dovuto raccogliere in fretta lo stretto necessario e abbandonare i loro due appartamenti per trovare ospitalità presso parenti. Un esilio doloroso che, viste le condizioni della casa, rischia anche di essere molto lungo. La vastità delle lesioni riportate dalle strutture, infatti - e seppure solo oggi, alla luce del sole, i periti potranno compiere un sopralluogo e fare una stima precisa dei danni - è tale che i lavori di bonifica e ristrutturazione di tetto e mansarda si preannunciano assai lunghi e difficoltosi. Anche perché l’inverno è appena iniziato e le condizioni per il lavoro di muratori, chiamati ad abbattere le parti murarie “cotte” dal calore, di falegnami e carpentieri saranno tutt’altro che favorevoli. Prima di tutto bisognerà fare i conti con l’acqua che ha invaso la mansarda ed è sicuramente filtrata nei piani sottostanti. Acqua che si è trasformata quasi subito in ghiaccio e che rappresenta il primo problema.

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