«Villa Rosa, impotenti contro i vandali»

L’Azienda sanitaria: «Sbarramenti ripristinati due volte, abbiamo anche fatto denuncia». Ora la acquisirà la Provincia



TRENTO. «No, l’edificio dell’ex Villa Rosa non è stato abbandonato. Purtroppo è successo quello che spesso accade in Italia, vandali e delinquenti che oltre a rubare hanno devastato i locali». L’Azienda sanitaria, proprietaria dell’immobile in attesa che a breve venga ceduto alla Provincia, alza bandiera bianca.

Le foto che il nostro giornale ha pubblicato ieri parlano da sole: strutture divelte, razzia di cavi, tracce di pasti consumati e di rifiuti abbandonati là dove una volta c’erano stanze attrezzate, ambulatori di riabilitazione, la piscina di un ospedale d’eccellenza: uno stato di totale incuria. Peggio: un degrado provocato volontariamente che in tre anni - da quando la struttura è stata trasferita nella nuova sede a Pergine - ha devastato lo storico edifico sul colle del Zucar. Tanto da spingere Paolo Bortolotti, responsabile dell’Unità operativa di Neurofisiologia dell’ospedale di Pergine, a presentare un esposto alla Corte dei conti. In calce più di 500 firme.

«Noi - spiegano dall’area tecnica dell’Azienda sanitaria - abbiamo fatto quello che potevamo. Abbiamo messo l’edificio in sicurezza, lo abbiamo lucchettato, tolto gli allacciamenti ad acqua, luce e gas. Nonostante queste precauzioni, ladri e vandali sono riusciti ad entrare. Abbiamo ripristinato due volte gli sbarramenti, il Servizio ripristino ha ripulito il bosco attorno». Non è bastato. «A noi non risultano persone che abbiano bivaccato all’interno della struttura - chiariscono dall’Azienda - ma è un fatto che chi è entrato per rubare (soprattutto cavi di rame e tubi) ha anche distrutto e devastato» per motivi sfuggono all’umana comprensione.

«Noi stessi abbiamo sporto più di una denuncia contro ignoti per furto e vandalismi, ma nulla si può fare contro certa gente».

Mentre il tempo passava, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, procedeva l’iter burocratico: è stato tolto il vincolo di destinazione sanitaria, con il quale non era possibile trasferire la proprietà, e sono stati predisposti gli attestati richiesti dalle normative, a partire dalla prestazione energetica. «A fine marzo tutti i documenti erano pronti», spiega l’Azienda, «stiamo inviando il tutto al Servizio patrimonio, poi sarà predisposto il contratto e la Provincia acquisirà l’immobile». E dovrà, a quel punto, decidere cosa farne.

(ch.be.)

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