Il funerale 

Vigolo Vattaro, oggi l’addio a don Claudio Bazzetta

Vigolo vattaro. Oggi, alle 14.30, nella chiesa parrocchiale S. Giorgio di Vigolo Vattaro, si celebra il funerale di don Claudio Bazzetta, spirato sabato nella Casa del Clero a Trento. Tra qualche...



Vigolo vattaro. Oggi, alle 14.30, nella chiesa parrocchiale S. Giorgio di Vigolo Vattaro, si celebra il funerale di don Claudio Bazzetta, spirato sabato nella Casa del Clero a Trento. Tra qualche giorno, il 28 marzo, avrebbe compiuto 90 anni. Ieri pomeriggio alla camera ardente allestita nella cappella del cimitero di Vigolo Vattaro è stato un continuo via vai di persone che hanno voluto porgerl l’ultimo saluto. Don Claudio era una persona straordinaria che tutti sull’Altopiano della Vigolana e nelle parrocchie dove lui aveva esercitato il ruolo di parroco, ha lasciato grande ammirazione per la sua fede e la sua tenacia nell’interpretarla. A Vigolo Vattaro aveva aiutato i parroci, don Guido Zendron (ora vescovo in Brasile), don Giorgio Maffei (adesso parroco di Fornace e Albiano) e l’attuale don Giorgio Gabos ed era il padre spirituale del Circolo anziani e pensionati “S. Rocco”, dove sempre dava il suo affettuoso contributo alla pagina d’apertura della Strenna e lo aveva fatto anche a quella uscita a dicembre. A don Claudio, è legata soprattutto Casa S. Maria di Vigolo Vattaro. Lui era arrivato, nell’allora seminario San Camillo come direttore spirituale dei ragazzi, nel settembre del 1967. Piemontese di nascita, don Claudio aveva ricevuto i voti di sacerdote nell’ordine del Camilliani, a Padova nel 1954 e solo nel 1982, quando ormai le vocazioni scemarono, ci fu per lui il trasferimento a sacerdote diocesano. Allora diventò parroco di Castagnè San Vito e poi di Tezze Valsugana. All’amata Vigolo Vattaro fece ritorno, come pensionato e aiuto parroco, nel 2001, abitando in una casa del paese. Spesso ritornava a Casa S. Maria per celebrare la messa e prendersi cura degli ammalati. Per più di quattro anni era stato ospite fisso della struttura e da oltre un anno era alla Casa del Clero. «In quei quattro anni - ricorda l’animatrice della casa Luisa Tamanini - il suo contributo ai nostri ospiti è stato meraviglioso. Lui aveva, per tutti, la parola giusta che infondeva coraggio e speranza». Don Claudio ha anche scritto diversi libri, nell’ultimo in particolare, “Il bambino che disegnava case - Ricordi di un vecchio prete”, dato alle stampe nel 2016, aveva raccontato tutta la sua vita. Ora è diventato il suo testamento. G.M.













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