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Via libera del governo alle «chiusure» dei passi

Approvata la norma di attuazione: Trento e Bolzano potranno limitare il traffico. Sì anche all’estensione del controllo della Corte dei conti sulle spa pubbliche


di Chiara Bert


TRENTO. Le Province di Trento e Bolzano conquistano altri due spazi di autonomia, incassando dal governo due nuove competenze: quella sulla gestione del traffico sui passi dolomitici (attraverso pedaggi e la possibilità di emanare ordinanze di chiusura) e quella che estende il potere di controllo della Corte dei conti sui Comuni e le società pubbliche provinciali.

Mercoledì sera il consiglio dei ministri ha dato il via libera alle due attese norme di attuazione che erano state approvate dalla Commissione dei 12. Già la prossima settimana ne sono attese altre: dall’urbanistica commerciale agli appalti pubblici, alla caccia nei parchi che ha provocato dure reazioni del mondo ambientalista.

Passi dolomitici. La norma sul traffico veicolare riconosce alle Province di Trento e Bolzano - nell'esercizio delle funzioni che già spettano loro in materia di paesaggio e di viabilità - la competenza a disciplinare la limitazione del traffico lungo le strade che collegano i rispettivi territori. In particolare queste misure riguardano il contenimento del traffico su beni o località di particolare valenza dal punto di vista paesaggistico o naturalistico, come i passi dolomitici. L'esercizio della competenza legislativa avverrà d'intesa fra le Province autonome e previo parere del ministero dei trasporti. Le ordinanze potranno essere emanate per particolari esigenze di tutela dell'ambiente e dei beni naturalistici, purché prevedano soluzioni alternative che non discriminino la libera circolazione.

Corte dei Conti. Il governatore Ugo Rossi ha commentato con soddisfazione anche il via libera tempestivo del governo alla norma di attuazione relativa al controllo della Corte dei Conti, che la commissione dei 12 aveva approvato a metà dicembre. In seguito alla modifica dell'ordinamento finanziario contenuto nello statuto di autonomia, derivante dal Patto di garanzia con lo Stato, è stato necessario adeguare la disciplina stabilita dalla norma di attuazione del 1988 con la quale sono state istituite le Sezioni di controllo della Corte dei Conti di Trento e di Bolzano. Il controllo della Corte riguarda in particolare la gestione del bilancio e del patrimonio della Regione e delle due Province di Trento e Bolzano.Le Province si sono quindi prontamente fatte carico di aggiornare la norma di organizzazione in base alla quale opera la Corte, prevedendo di estendere il suo controllo anche sui bilanci e il patrimonio degli enti locali e degli enti pubblici del sistema territoriale e regionale, conformemente appunto alla riforma dell'ordinamento finanziario derivante dall’accordo di Roma.

La nuova disposizione prevede inoltre che la Corte possa chiedere alla Regione, alle Province e alle altre amministrazioni pubbliche interessate dati economici e patrimoniali riferite agli enti e agli organismi privati da esse partecipati o finanziati in via ordinaria.

Nella nuova norma di attuazione spicca anche la previsione dell'istituzione, con legge della Regione e delle Province di Trento e Bolzano, del rispettivo collegio dei revisori dei conti: un organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione di ciascun ente. Il collegio opererà, nel quadro del nuovo ordinamento finanziario statutario, in raccordo con le competenti Sezioni di controllo della Corte.













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