Via libera alla Legge anti-crisi: sbloccato un miliardo di euro

L’approvazione in Consiglio provinciale. Ok anche a nuove procedure edilizie per favorire l’associazione dei liberi professionisti



TRENTO. Meno burocrazia, anche per sbloccare le opere pubbliche ferme nei Comuni, per un miliardo di euro in tutto. È forse il punto più significativo del disegno di legge approvato nel pomeriggio dal Consiglio provinciale di Trento, proposto come urgente dalla Giunta, a scopo “anticrisi”. Ciò soprattutto in un momento in cui i Comuni italiani da tempo chiedono di dare la possibilità di spendere i soldi fermati dal patto di stabilità.

Si tratta di lavori già programmati in via ordinaria, che secondo l’amministrazione provinciale sono rallentati dall’eccessiva burocrazia. E arriveranno tanto di sanzioni per quelli che non avvieranno gli appalti. In una provincia in cui le opere pubbliche sono il 3% del Pil, come ha sottolineato l’assessore agli Enti locali, Mauro Gilmozzi.

Altro provvedimento nel ddl è la razionalizzazione dei controlli sulle imprese, mantenendone la qualità, ma puntando di più, ad esempio, verso chi fa ribassi maggiori. Procedure edilizie nuove, infine, per favorire l’associazione dei liberi professionisti tra i più soggetti alla concorrenza internazionale, come gli ingegneri.

Una legge urgente e indispensabile per i partiti di maggioranza, per primi Unione per il Trentino, Pd, Idv. Non ha incontrato invece i favori delle minoranze, in disaccordo sul fatto che la burocrazia sia nei Comuni, ma anche convinti che non siano norme che favoriranno una ripresa. Lega Nord e Pdl in particolare. La legge quindi è passata con 21 sì e 11 no. E pure con un intoppo che in mattinata ha creato tensione: un emendamento a voto segreto elettronico, che è diventato palese con tanto di proiezione in aula, per un errore tecnico.

Niente da fare per un emendamento del Pdl per togliere alle famiglie il peso dell’Imu sulla prima casa. Così come per un altro della Lega Nord per rivedere i parametri di valutazione del reddito (Icef). Entra invece la possibilità di segnalare via Internet sprechi e disservizi, come da un ordine del giorno dell’Idv.













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