Via all’arredo urbano, con polemiche

Mezzolombardo, nuove fioriere in centro, ma c’è chi critica la spesa. Gottardi: «I 100 mila euro non si possono spostare»


di Liviana Concin


MEZZOLOMBARDO. Con qualche mese di ritardo è partito il restyling dei luoghi storici del commercio nel centro del paese finanziato nel 2011 dalla Provincia. Ad annunciarlo ai cittadini, le fioriere in ferro apparse nottetempo negli scorsi giorni sul “Liston” e su alcune vie del centro, i nuovi “totem” ed il tabellone elettronico che in Piazza Vittoria pubblicizza le attività del Comune. Gli elementi di arredo urbano fanno parte del progetto di riqualificazione da 100.000 euro (80.000 dalla Provincia) delle vie sui cui si affacciano i negozi del paese, che nel corso degli ultimi quattro anni ha impegnato l'amministrazione: rispetto al 2011,quando furono emanati i primi fondi, la zona interessata dai lavori è stata modificata perché la perimetrazione originale non andava oltre corso Mazzini e via Roma. Sono stati mantenuti gli stessi confini nella zona a nord e verso Mezzocorona, mentre è stata esclusa la parte più vecchia dell'abitato, dove effettivamente i negozi sono pochissimi, per includere le strade attorno a via Degasperi sulle quali gli operai del Comune stanno installando gli elementi.

Ma con le fiorire, come da copione, sono arrivate anche le polemiche: molti dei residenti nella zona di corso Mazzini hanno bollato i nuovi elementi di arredo urbano come inutili ed ingombranti: «Le fioriere che c'erano andavano benissimo - commenta la titolare di un negozio in zona- a che serviva metterne una ogni due metri? Con tutti i lavori che ci sarebbero da fare i soldi andrebbero spesi meglio.

«Tuttavia - come spiega l'assessore Maria Pia Gottardi - gli incentivi provinciali non potevano essere investiti altrimenti. I contributi che abbiamo ricevuto sono relativi strettamente a questo progetto e a questa zona, non potevamo né posizionare gli articoli altrove, né tanto meno spendere in altro. Le critiche ormai trite sui marciapiedi da asfaltare, sui cestini mancanti, sono in questo caso sterili: i fondi non si possono spostare a piacimento delle amministrazioni. Certo passare da un marciapiede sconnesso e rattoppato ad uno a pochi metri decorato con fiori e panchine lascia un po' perplessi ma queste sono le regole a monte: «Sposteremo le vecchie fiorire ed i cestini sostituiti in zone meno centrali», spiega Gottardi, impegnata in prima persona a titolo gratuito nella progettazione degli arredi visto che i finanziamenti non coprono i lavori di progettazione ma solo l'acquisto, vincolato per altro ad una lista di aziende iscritte ad un registro virtuale, novità che ha ulteriormente contribuito al ritardo del progetto a Mezzolombardo.













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