Vandali tagliano 500 meli a Roncogno

Erano stati piantati da poco e sarebbero entrati in produzione tra un anno


Roberto Gerola


PERGINE. Lo ha avvisato un conoscente che era passato di lì. «Vieni nel tuo campo perché c'è qualcosa che non va». Il coltivatore si è precipitato: quasi 3.000 metriquadrati coltivati a mele distrutti a colpi di roncola. Un taglio netto, di traverso, dall'alto in basso. Tutti gli esili tronchi erano tagliati. Tutte mele golden delocius piantate quest'anno. «Sono circa 500», ci ha detto, poco dopo l'amara scoperta.

La coltivazione si trova nelle campagne a valle di Roncogno, una zona già interessata in parte dalla malattia che fa morire le piante. «Ci dicono che è il terreno - fa sapere il proprietario -, forse le radici non reggono gli sbalzi di temperatura». Sembra quasi che voglia cambiare discorso. Il danno per le 500 piante tagliate è notevole. Per le piante, un danno di quasi 3.000 euro, poi le spese per la messa a dimora. «Ci sono voluti tre giorni, in tre», dice ancora. Poi la mancata produzione. «Sarebbero stati pronti per il prossimo anno», aggiunge.

In una notte tutto se ne andato. Il lavoro del vandalo è stato certosino: le prime due file sono state tralasciate. Con la roncola era difficoltoso tagliarle per la presenza dei pali in cemento di sostegno, poi uno alla volta, uno dietro l'altro, dall'inizio alla fine del di ciascuna fila. Anche gli impianti sperimentali sono stati presi di mira. «È una specie particolare che San Michele sta provando», veniamo a sapere. Così, come veniamo a sapere che quel frutteto era stato ripiantato quest'anno perché la malattia stava ormai distruggento tutte le piante di qualche anno fa.

Qualche sospetto? Il coltivatore "part-time" apre le braccia «Non ho la più pallida idea. I miei vicini li conosco tutti. Si va d'accordo. La campagna è attraversata da una strada che è sempre più percorsa da auto. Forse qualcuno c'è l'ha con me e ha approfittato della notte per tagliarmi le piante». Non ha voluto che si pubblicasse il suo nome. «Temo altre ritorsioni», dice. In altra zona di Pergine ha altre coltivazioni. Ha un posto di lavoro fisso, ma la sua passione è appunto la coltivazione dei campi. «Certo che così facendo mi fanno venire la voglia di piantare tutto». Un evento di "roncola selvaggia" a Pergine è raro. Da anni non succedeva.













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