Val Rendena: «C'era l'orso sulla soglia di casa»

Un artigiano di Spiazzo tra paura e rabbia: «Un pericolo per bimbi e turisti»


Fausto Da Deppo


SPIAZZO. Oltre che preoccupato, Gino Vecli è infuriato. Un orso (o, meglio, un'orsa: pare si trattasse di Dj3) è sfilato domenica sotto le finestre della sua casa a Ches, sopra Spiazzo Rendena. Il giorno prima che la questione orso irrompesse (ieri) in Provincia con l'avvio della discussione di tre disegni di legge. E' infuriato, Vecli, e chiede che si faccia qualcosa per «evitare un altro avvistamento del genere in un luogo e in ore in cui, di solito, i bambini giocano, gli appassionati passano in bici sulla ciclabile e qualcuno si ferma sulla piazzola per un pic nic».
Domenica erano le 13 circa quando l'orsa ha lasciato le proprie impronte nel campo. «Poi è passata nel prato dove spesso ci sono i miei bambini, che stavolta per fortuna erano altrove in bici - racconta Vecli - Quindi, salendo verso gli alberi, l'orsa ha visto una delle mie pecore e l'ha uccisa e, fino alle 16 circa, ha fatto avanti indietro fra il bosco e la radura». L'hanno vista anche le guardie forestali chiamate da Vecli, che è falegname e ha due figli di 2 e 7 anni. Le guardie hanno cercato di tranquillizzare l'artigiano, hanno vigilato sulla casa nella notte tra domenica e lunedì. Adesso Vecli chiede «provvedimenti» e indica gli animali domestici che alleva vicino a casa. Dice che, finché l'orso bazzicava in zona «di notte e si faceva notare solo per le orme trovate al mattino» era un conto, un altro che «arrivi in pieno giorno». Gli fanno eco altri residenti del posto, che chiedono ai politici «di far sparire gli orsi da queste zone».
Una prima risposta è arrivata dalla commissione legislativa provinciale, dove ieri hanno fatto i primi passi il disegno di legge di iniziativa popolare, quello di Roberto Bombarda (Verdi) e quello di Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino). A chi sollecita provvedimenti, è Giovanardi a offrire una risposta: «Bisogna procedere con la cattura degli orsi problematici e occorre stabilire un sistema preciso di risarcimenti e riconoscimento dei danni, dalle spese per i lavori di ripristino delle proprietà ai danni biologici documentati da riferimenti medici. Gli orsi in Trentino sono ormai 40-45 almeno e la gente ha paura».













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