Universitari, fame di posti letto

Oggi sono 1.580, altri mille nei prossimi 4 anni. Ex casa Girelli, progetto al vaglio dell’Opera


Chiara Bert


TRENTO. Sono 1.580 oggi i posti letto messi a disposizione degli studenti dell’ateneo dall’Opera Universitaria, metà concentrati nella nuova cittadella di San Bartolomeo, il resto disseminati nella città da nord a sud, dagli 80 posti della residenza di via Brennero ai 110 posti degli appartamenti di via Borino a Povo. «Il nostro obiettivo è aggiungerne altri mille nel giro di 4-5 anni», spiega il presidente Fulvio Zuelli. Una scommessa da vincere se la Trento universitaria da 15 mila studenti, più di 8 mila fuori sede, vuole essere in linea con gli standard europei. Una sfida che, nei suoi numeri, racconta del peso dell’ateneo nel panorama immobiliare della città.

«Gli studenti che arrivano da fuori si trovano in balia di affittacamere che fanno contratti in nero, e noi non possiamo permettercelo», aveva ammonito il rettore Davide Bassi inaugurando a fine 2010 il nuovo collegio Bernardo Clesio, 32 appartamenti per 118 posti dove gli studenti più bravi saranno alloggiati gratis.

Nel giro di pochi anni l’offerta ha fatto un balzo notevole: dai 1.148 posti del 2007 si è arrivati ai 1.580 di oggi, tra residenze collettive e appartamenti. L’Opera pubblica annualmente il bando: i criteri per ottenere un alloggio riguardano la condizione economica, la composizione del nucleo familiare e (per gli studenti dopo il primo anno) i requisiti di merito. «Finora riusciamo a dare risposta a tutti gli studenti che hanno diritto ad un posto sulla base del reddito», spiega Zuelli. Ma certo la fame di alloggi resta altissima in una città che ha costi di affitto alti.

All’arrivo in città i ragazzi si orientano tra annunci sul web o in bacheca e indirizzi consigliati dagli amici, una giungla di offerte sul mercato immobiliare dove l’affitto in nero è perennemente in agguato. «Una delle sacche di evasione fiscale che hanno maggiori ricadute», aveva ricordato qualche anno fa l’allora assessore comunale al bilancio Maurizio Postal. Da allora gli scambi di informazioni tra Comune e Agenzia delle entrate, ma anche le nuove norme sul canone concordato, hanno cercato di arginare il fenomeno facendo emergere il sommerso. A migliorare la situazione ha contribuito anche l’infornata di nuovi posti dell’Opera Universitaria. Il fiore all’occhiello, costato 2 milioni di euro, è lo studentato di San Bartolomeo, 830 posti letto soprattutto stanze singole con bagno e balcone, connessione internet, servizi sportivi, teatro e sale polivalenti. Altri 80 posti sono quelli dello studentato di via Brennero, 110 solo nei 32 appartamenti di Borino di Povo, a cui si aggiungono 21 appartamenti (59 posti) alla Vela, 20 alloggi (40 posti)in via Galasso, 14 alloggi (36 posti)in via Palermo. E altri ancora, da San Pio X a San Martino, da via Taramelli a viale Verona. Tra un paio d’anni dovrebbero essere pronti anche i 130 posti del nuovo collegio Mayer di corso Buonarroti, esperimento di edilizia sostenibilie con una struttura portante tutta in legno al posto del cemento armato. «Nell’arco di 4-5 anni - annuncia Zuelli - puntiamo ad avere 1000 posti nuovi, 500 dei quali andranno a sostituire appartamenti vecchi dove siamo in affitto». Tra le nuove realizzazioni, la scommessa si chiama Casa Girelli, l’area dell’ex cantina in viale Verona venduta dalla La Vis al Consorzio Lavoro Ambiente. La proposta di un nuovo studentato da 500-600 posti da realizzare con un project financing è arrivata sul tavolo dell’Opera. «L’area è ideale - ammette Zuelli - vicina all’altro studentato e già ben servita. Ora ragioneremo con Provincia e Comune».

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