Università, il Cda si spacca

Polemica sul Codice etico, otto consiglieri lasciano l'aula


Jacopo Tomasi


TRENTO. Strappo nel cda dell'Università. In polemica con il rettore Bassi ed il presidente Cipolletta, un gruppo di consiglieri ha abbandonato la seduta di ieri, che è stata poi sospesa per mancanza del numero legale. Il motivo della protesta è la mancata risposta alla richiesta, avanzata nei giorni scorsi, di un Cda straordinario per discutere del Codice etico. Ma è chiaro che all'origine ci sono ancora le crepe che si sono formate nell'ambiente accademico trentino durante la discussione dello Statuto, che è stato approvato dal Senato tra le critiche di buona parte dei docenti.

La seduta di ieri era stata regolarmente avviata alle 15, ma qualche minuto dopo un gruppo di 8 consiglieri (composto dai professori ordinari Giovanni Benciolini e Paola Villa, i professori associati Giovanni Straffelini e Giovanni Andrea Prodi, i rappresentanti dei ricercatori Giulia Boato ed Andrea Di Nicola, quello dei dottorandi Lorenzo Pelle e degli studenti Amedeo Pecci) ha deciso di abbandonare la sala. Oggetto della dura presa di posizione la richiesta di convocazione di un Consiglio di amministrazione straordinario interamente dedicato alla discussione del Codice etico di ateneo, documento che l'Università di Trento è chiamata a introdurre ai sensi della legge Gelmini e che un'apposita commissione sta redigendo e la cui bozza è già stata girata dal rettore a presidi e direttori di dipartimento nei giorni scorsi. I consiglieri, infatti, hanno sottolineato di non aver ricevuto alcuna risposta alla richiesta e, ritenendolo un fatto grave, ieri hanno deciso di abbandonare l'aula in segno di protesta.

L'Università, comunque, precisa che «in seguito alla richiesta per un Consiglio straordinario avanzata dalla professoressa Paola Villa a nome della Commissione, si era provveduto a fissare nel 13 aprile prossimo la data per il Consiglio di amministrazione straordinario dedicato alla discussione sul Codice etico. La comunicazione ai consiglieri era prevista proprio nell'ambito del punto dedicato alle "Comunicazioni" che il presidente stava per affrontare quando la seduta è stata interrotta. Nonostante la disponibilità del presidente Cipolletta ad anticipare la discussione anche nella seduta odierna (ieri per chi legge, ndr), in coda ai vari altri punti previsti all'ordine del giorno, un gruppo di consiglieri ha comunque preferito abbandonare la sala».

Tra il resto, i punti previsti ieri all'ordine del giorno - tra cui alcune chiamate di docenti e la definizione dei corsi a numero programmato per il prossimo anno accademico - erano di una certa rilevanza e quindi la loro discussione è stata rinviata alla prossima seduta, in programma per metà aprile.













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