Una taglia sul «pirata» del Col Rodella

L’appello di un medico tedesco: «Duemila euro a chi trova l’uomo che ha investito mia figlia. E’ un ceco: ecco le foto»


di Andrea Selva


VALLE DI FASSA. Uno scontro in pista tra sciatori, con una giovane donna che resta sulla neve e viene portata all’ospedale con una gamba fratturata: una notizia come tante, se non fosse che il padre della sciatrice ferita ha promesso una ricompensa di 2 mila euro a chi gli darà informazioni utili per rintracciare lo sciatore che poco dopo l’investimento ha fatto perdere le sue tracce. Non solo: ha diffuso anche le immagini dell’uomo, realizzate con una telecamera montata sul casco, chiedendo aiuto prima alle forze dell’ordine (che hanno trasmesso le fotografie alla procura della Repubblica) e poi agli albergatori della valle di Fassa, con un appello spedito a centinaia di indirizzi email.

L’incidente risale al 16 marzo scorso. Siamo sulle piste del Col Rodella. La giovane donna - una dentista di nazionalità tedesca - sta sciando assieme al fratello quando viene investita da uno sciatore giunto alle sue spalle. La donna rimane a terra, i medici dell’ospedale di Bressanone (dove sarà trasportata in elicottero) le diagnosticheranno una brutta frattura alla gamba. L’investitore si ferma: ha un’età variabile tra i 45 e i 65 anni, difficile essere più precisi perché indossa un casco nero e un paio di occhiali a specchio che gli coprono quasi interamente il volto. Parla solo ceco: comunicare è difficile, c’è la giovane a terra da soccorrere, viene chiamata la pattuglia della polizia con la barella ma quando gli agenti arrivano l’uomo è già sparito.

I familiari dell’infortunata la seguono all’ospedale e poi decidono di organizzare il trasporto in Germania dove la donna, di professione dentista, sarà sottoposta a un intervento chirurgico. Ma nel frattempo chiedono anche aiuto per identificare l’investitore: la telecamera del fratello della donna infatti ha ripreso tutta la scena, compreso il breve colloquio con lo sciatore ceco. Alcune immagini vengono consegnate ai carabinieri e alla polizia: «Aiutatemi a identificare quest’uomo che ha ferito gravemente mia figlia e poi è fuggito» chiede Wolfgang Bayrle, medico tedesco.

Gli agenti di polizia intanto hanno trasmesso il fascicolo alla procura della Repubblica di Trento con l’accusa di lesioni colpose. Non è stata ipotizzata l’omissione di soccorso perché l’uomo prima di allontanarsi si è comunque assicurato che la ragazza avesse assistenza. L’appello dei familiari della donna è rivolto anche a Superski Dolomiti perché vengano confrontate le immagini dell’uomo con quelle scattate per l’emissione degli skipass in quel periodo, magari anche con quelle delle telecamere degli impianti. Una vicenda che evidenzia quante informazioni entrano in gioco ogni volta che scendiamo in pista. Chi pensava che le telecamere sul casco servissero solo per riprendere le evoluzioni dei freerider si sbagliava: ecco lo scontro in diretta, insomma una prova pronta per il tribunale. Un video e una taglia, chi l’avrebbe mai detto: l’ultima frontiera dello sci.

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