Una slot machine a 2 mila metri

L’ultima provocazione di Marino Pederiva contro l’azzardo: «Non cadete in questa trappola»


di Gilberto Bonani


VALLE DI FASSA. Non capita tutti i giorni di arrivare in un rifugio di montagna e trovare all’ingresso una slot machine. Eppure è quello che hanno visto i numerosi escursionisti arrivati in prossimità della Baita Marino Pederiva sulla Sella del Ciampaz a quota 2275 metri nel cuore del Catinaccio. Fortunatamente non si trattava di una macchina funzionante ma soltanto di una provocazione. Marino Pederiva da tempo si batte contro il proliferare del gioco in Valle di Fassa.

La sua campagna di sensibilizzazione è partita mesi fa con un manifesto che lo ritrae in prima persona seduto di fronte ad una macchinetta «mangia soldi». In primo piano la scritta «Occhio! Crea dipendenza e nuoce alla salute». Da quel giorno non si è più fermato e a distanza di tempo la sua personalissima campagna contro la dipendenza da gioco non si è fermata.

E questa battaglia ha già portato i primi frutti. I comuni della Valle di Fassa hanno adottato in massa delibere che bloccano la sistemazione di nuovi centri gioco all’interno del tessuto urbano. Delibere impugnate davanti al Tar che comunque ha confermato la validità dei provvedimenti assunti.

«Questo traguardo – spiega Marino Pederiva – servirà soprattutto a non coinvolgere nel gioco nuovi utenti. Coloro che già sono caduti nella trappola non si salveranno grazie alle delibere assunte dai Comuni. Comunque nulla è perduto, continuerò a battermi contro ogni forma di gioco, dalle slot al “gratta e vinci” ben consapevole dei rischi che corrono le persone». Marino Pederiva infatti conosce bene il lato oscuro del gioco dopo aver perso tempo e soldi davanti a macchinette che promettevano denaro facile. «La mia azione di sensibilizzazione comincia a dare risultati. Continuerò dalla mia pagina Facebook a battermi contro questo nuova forma di schiavitù ma l’ultima frontiera sarà Youtube dove inserirò brevi filmati».

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