rovereto

Una casa per ricominciare per chi si trova in difficoltà

Cinque appartamenti (4 in città e 1 a Marco) destinati alle persone disoccupate da almeno sei mesi, non hanno una rete familiare o vivono in edifici inadeguati



ROVERETO. La giunta comunale ha approvato lo schema di convenzione con Fondazione Comunità Solidale che porta all’avvio di un progetto rivolto alle persone in condizione di bisogno o fragilità socio-economica accompagnata anche dalla mancanza di una sicurezza abitativa. Il “Progetto APP: APPartamenti per l’APPartenenza” promuove l'autonomia dell'individuo in difficoltà. Le tre condizioni di bisogno abitativo che si ripresentano con maggiore frequenza, sono: situazioni di emergenza e urgenza sociale; situazioni di persone o nuclei familiari che necessitano di un supporto abitativo temporaneo; casi di persone adulte seguite dai servizi in uscita da contesti abitativi protetti.

In pratica il Comune metterà a disposizione appartamenti che verranno arredati con il contributo del servizio mobili della Caritas decanale di Rovereto. Coinvolgendo alcuni lavoratori svantaggiati iscritti alle liste dell'intervento 19 (lavori socialmente utili) sono stati riqualificati alcuni alloggi non occupati - di proprietà comunale - in via Brigata Aqui 4. I lavori di adeguamento sono stati affidati ad Amr . Oltre al numero iniziale di 4 appartamenti, pronti per essere occupati, si aggiunge 1 appartamento sito a Marco presso la sede circoscrizionale. Il soggetto gestore degli appartamenti sarà appunto la Fondazione Comunità Solidale che oltre ad aver co-progettato l'intervento, porta in dote una cospicua esperienza gestionale nell'ambito di progetti similari attuati sui territori di Trento e la Val di Non. Il tutto in collaborazione con il Fondo straordinario di Solidarietà del decanato di Rovereto per il supporto nella gestione economica e la rete di volontari.

Per l’attuazione del progetto il Comune concorre a sostenere spese di gestione per euro 4.800 annui qualora, per situazioni oggettive e verificate, i beneficiari titolari del contratto di accoglienza non siano in grado di garantirne la copertura. Il Comune si assume inoltre eventuali spese vive per utenze o altro, oggettivamente quantificabili in presenza di una impossibilità del beneficiario a farvi fronte. L'alloggio assegnato è però un tassello di un progetto di aiuto più articolato. Infatti il supporto abitativo temporaneo si accompagnerà - laddove necessario - ad azioni di accompagnamento alla gestione del bilancio familiare mediante un progetto gestito dai volontari del Fondo straordinario di solidarietà del Decanato di Rovereto (come si ricorderà uno specifico protocollo di collaborazione è stato siglato tra Comune e Fondo in data 15 luglio 2016).

I criteri per l'assegnazione (che è temporanea per un massimo di 2 anni) si basano sulla situazione di bisogno dei richiedenti. Ogni singola domanda verrà valutata secondo la presenza di alcuni indicatori quali: la situazione lavorativa del nucleo/singolo (mancanza di occupazione da almeno sei mesi, capacità delle persone di ricercare/mantenere una occupazione, eccessiva precarietà lavorativa); la presenza o assenza della rete familiare/sociale o di relazioni intrafamiliari/sociali; l'inadeguatezza della situazione abitativa dei richiedenti in relazione a particolari problematiche personali e sociali nonché l'eventuale posizione in graduatoria Itea e quindi la prospettiva di una possibile assegnazione (indicatore che - se presente - garantisce turn over tra gli inquilini).

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