Una banca dati per prevenire il crimine

Trento laboratorio per «eSecurity». A Giurisprudenza confronto tra forze dell’ordine e amministratori


di Claudio Libera


TRENTO. Una facoltà di Giurisprudenza con discrezione presidiata ma affollata di divise, ha ospitato ieri la presentazione dei risultati del progetto eSecurity, sistema informativo georiferito che incrocia ed organizza vecchi e nuovi dati per elaborare in modo automatico mappe di rischio a livello urbano. Operativo e facile da gestire per forze di polizia ed amministrazioni locali, eSecurity, progetto europeo, non è un semplice sistema di integrazione e di rappresentazione avanzata di dati ma aiuta a comprendere, prevedere e valutare alcuni fattori come l’insicurezza dei cittadini, il disordine nella città e ad anticipare i reati. Finanziato con circa 400mila euro dalla Commissione europea il progetto è frutto della collaborazione tra eCrime Università di Trento, Questura di Trento, Fbk e Comune di Trento. Il progetto, che ha visto la città di Trento come laboratorio sperimentale, è un punto di partenza non certo di arrivo. Dopo il saluto del rettore Paolo Collini e del preside vicario della Facoltà di Giurisprudenza Fulvio Cortese, ad illustrare i risultati del progetto sono stati Andrea Di Nicola e Giuseppe Espa, coordinatore e vice-coordinatore scientifico di eCrime e del progetto eSecurity, con Cesare Furlanello, responsabile dell'Unità modelli predittivi per la biomedicina e l'ambiente di Fbk e Salvatore Ascione, vicequestore aggiunto e dirigente della squadra mobile di Trento. La mattinata è proseguita con la sessione dedicata a «La prospettiva della Polizia di Stato», con l’intervento del questore Massimo D’Ambrosio e del direttore del Servizio Controllo del Territorio del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, Maurizio Vallone. Ed in chiusura la vivacissima sessione «La prospettiva degli amministratori locali», che ha avuto come protagonisti il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, l’assessore alla coesione territoriale della Provincia Carlo Daldoss, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, collegato telefonicamente, il sindaco di Livorno Filippo Nogarin e l’omologo di Verona Flavio Tosi. L’incontro è stato moderato dal direttore del «Trentino» Alberto Faustini con le conclusioni del direttore del Center for Information Technology di Fbk Paolo Traverso. Tante le affermazioni, le proposte, le idee, partendo dalla percezione di sicurezza, invocata dal sindaco pentastellato della città toscana, dalla smart city e dall’integrazione tra le forze di polizia ben spiegata dall’ex sindaco di Bari ed ora governatore Emiliano, con il chiaro riferimento alla prevenzione sociale ed all’antimafia, per arrivare con Daldoss al discorso vigili urbani trentini. Stuzzicato dal direttore Faustini, che ha parlato di «falegname per chi costruisce Tavoli di lavoro», l’assessore ha parlato dei 10 agenti della polizia locale che sono stati aggiunti all’organico, «perché la Provincia si impegna per il maggior ordine sociale possibile». Con Tosi si è disquisito di «sindaco sceriffo», di crisi, accessi da altri Paesi, «con un’ Italia ed un’Europa che si mostrano deboli» e la «necessità irrealizzabile» di allontanare i comunitari molesti e poi che non deve essere vanificato il lavoro delle forze di polizia e dei sindaci. Con una battaglia compiuta nella città scaligera specie contro il racket dell’accattonaggio. Il sindaco Andreatta ha riferito del colloqui quasi quotidiani con il Questore, del dialogo che intercorre con il Commissario del Governo, della necessità di far rete tra i vari Corpi delle forze di polizia. «Un tempo – ha proseguito – parlare di sicurezza suonava di destra, ora è diventato tutela del bene comune. Con una difesa che non può più essere settoriale e che parte dalla riqualificazione urbana. Compresa – ha aggiunto non senza una nota polemica – l’illuminazione potenziata e l’abbattimento di quegli alberi che impediscono lo sguardo a tutto raggio delle telecamere». Il discorso telecamere ha portato nel campo della tecnologia, del progetto eSecurity, con un riferimento più che esplicito ai diritti. Niente «Grande Fratello», niente «Truman Show» ma smart city, in cui la componente umana, unita alla tecnologia, devono compiere quel passo nella direzione giusta, in un mix che dia garanzie a tutti.













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