Un tweet contro Silvio: bufera sulla giornalista

Sallusti sulla prima pagina del Giornale: «Cristiana Chiarani si deve dimettere». Rttr prende le distanze e l’Ordine la convoca per un chiarimento urgente


di Giuliano Lott


TRENTO. Un tweet di troppo su Berlusconi, e su Cristiana Chiarani, giornalista dell’emittente Rttr si è scatenato un putiferio mediatico. A indignarsi per primo, generando un caso nazionale è stato il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, che ieri sulla prima pagina del suo quotidiano firmava un commento che non lascia spazio a interpretazioni: «Cristiana Chiarani è una collega giornalista. Di più, è una maestrina del giornalismo che non disdegna lezioni di etica professionale e personale. Oltre, immagino, alla tv nella quale lavora, lo fa anche sui canali internet, tipo Twitter. Proprio sul famoso social network la ragazza ha cinguettato, così si dice, sul mio caso. Non le sto simpatico, ha scritto che l'Ordine dei giornalisti avrebbe dovuto radiarmi da tempo, che sono un irresponsabile, che diffamare non è informare e cose del genere. Pensiero legittimo, non importa se basato su falsi (io non ho diffamato nessuno). La questione è un'altra. Perché ieri, sempre su Twitter, la suddetta campionessa di etica e professionalità, a proposito del ritorno in campo di Silvio Berlusconi ha scritto: “Forse dobbiamo piantargli un paletto di frassino nel cuore o sparargli nel cervello per evitare che torni... Basta!!!”».

L’attacco a Berlusconi le vale la pubblica gogna in prima pagina e Sallusti non perde l’occasione per trarre dalla vicenda le proprie conclusioni: «Ecco da chi dovrei imparare il mestiere, dai giornalisti che istigano a sparare in testa a Berlusconi. Credo che su un punto la collega abbia ragione: io e lei non possiamo stare nello stesso Ordine professionale. Che fai, Cristiana Chiarani, ti dimetti tu o insisti con i tuoi amici perché caccino me?».

Il fondo di Sallusti, pubblicato anche sul sito web del Giornale, ha fornito sufficiente materiale di commento ai suoi lettori, i quali non hanno perso tempo per lapidare la giornalista trentina: i più moderati si sono limitati a esprimere la propria rabbia, qualcuno si è spinto agli insulti mentre quelli più decisi rasentano la minaccia personale.

Lei, ieri assente dal lavoro per turno di riposo, si è limitata a un laconico «no comment».

Il telegiornale per cui lavora, invece, ha aperto l’edizione della sera con una chiara presa di distanze dai contenuti e dai toni espressi nel tweet incriminato da parte della redazione e della direttrice Marica Terraneo. La quale, sentita nel pomeriggio mentre si trova all’estero per una breve vacanza, ha espresso di persona la propria distanza da quella che valuta «una presa di posizione del tutto personale, dai toni decisamente pesanti. Chi lavora per una testata giornalistica come la nostra, che è sempre stata corretta ed equidistante dalle parti politiche, deve tenerne sempre conto». Sul caso, spiega ancora la direttrice, ci sarà presto un confronto vis-à-vis che coinvolgerà sia la giornalista, che la redazione e l’editore. Per il momento l’editore non ha preso provvedimenti drastici, ma non è proprio rituale che una testata sconfessi un proprio redattore ancora prima di chiarire la vicenda.

L’Ordine dei giornalisti, riservandosi di prendere una posizione sul caso, ha inviato alla collega Cristiana Chiarani una convocazione con una richiesta di chiarimento.

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