Un tris di nomi per il centrosinistra 

Verso le comunali. Ieri sera la giunta del Patt ha deciso di non schierarsi con i due raggruppamenti maggiori: «Faremo la casa dei centristi» Ma la posizione delle stelle alpine incide sulle scelte della coalizione che governa la città: con in ballo Lanzinger, Ianeselli e la prorettrice Poggio 



Trento. La scelta del candidato sindaco del centrosinistra si intreccia con quelle del Patt. Sui tavoli della coalizione da settimane ci sono tre nomi e ieri le due stelle alpine hanno riunitola giunta del partito dopo la spaccatura di due settimane fa . Su cosa si era arenato il Patt? Sui paletti dell’ex governatore Ugo Rossi che aveva proposto venisse subito sbattuta la porta in faccia alla Lega. Ieri sera il partito si è ricompattato decidendo all’unanimità di non mettere paletti qui ed ora, ma di lavorare per aprire una sorta di casa dei centristi. La parola Lega non c’è. Ma andiamo con ordine. Ognuno dei tre nomi in ballo per la corsa a sindaco del centrosinistra si incastra in una logica di coalizione a geometria variabile. O meglio non ancora definita. Se al primo turno si presenterà un sinistracentro (privo del Patt) il candidato ritenuto in quel caso come più performante è il segretario generale della Cgil Franco Ianeselli. Già tirato per la giacca un anno fa come possibile candidato alla presidenza della Provincia, Ianeselli aveva preferito lasciare cadere la proposta con un post in cui spiegava di voler proseguire la propria attività nel sindacato. Ora il sindacalista sarebbe persona in grado di marcare nettamente la differenza con una proposta a trazione leghista. É certamente gradito al Pd ed è senza nemici nell’area specifica di riferimento. Sulla scelta di Ianeselli peserebbe ovviamente l’eventualità di dover lasciare la Cgil senza un paracadute in caso di non vittoria, visto che un posto di consigliere comunale non è economicamente paragonabile a quello di uno scranno in Provincia.

Una coalizione di centrosinistra, magari già con gli autonomisti al primo turno, si orienterebbe invece su un nome meno caratterizzato politicamente e non è un segreto che il pressing sul direttore del Muse Michele Lanzinger sia iniziato da mesi. Lanzinger sarebbe un personaggio dotato di buona capacità di visione e, soprattutto, espressione della sempre invocata società civile. Dovrebbe lasciare il gioiello museale che gli ha disegnato attorno l’archistar Renzo Piano ma Lanzinger lo farebbe cavalcando la cresta dell’onda di una struttura vanto del Trentino. E non solo.

Il terzo nome che in queste settimane è sul tavolo delle segreterie è quello dell’unica donna (ma poi vedremo come non sia esattamente così), ovvero la prorettrice Barbara Poggio. La prof di orgine piemontese ha fatto capire con un intervento articolato di essere disponibile a mettersi in gioco per le elezioni comunali dopo una serie di uscite ad alto tasso di interesse sulla vita del città e non solo che, però, si erano sempre accompagnate alla sua indisponibilità a candidarsi. Ecco che il dietrofront di Poggio ha lasciato (ed è un eufemismo) un po’ sorpresi proprio i Dem e sulla prorettrice da allora è calato il silenzio. Di sicuro si tratta di un bel nome e con il valore aggiunto di essere donna in una politica che è ancora molto maschile. E se, trovata la coalizione, non si riuscisse ad individuare la quadra? A quel punto potrebbe essere necessario ricorrere, in tempi brevi (gennaio?) ad una sorta di primarie, di confronto, meglio, visto che nessuno dei tre è un politico.

A questo proposito vi è anche un’ulteriore scuola di pensiero: quella che il Pd, il partito maggiore, messo alle strette dai veti incrociati, replichi quello che è successo per la presidenza della Provincia: finisca per scegliere, allora toccò a Giorgio Tonini, un suo nome di prestigio tutta interno ai propri confini: per la corsa a sindaco sarebbe il turno della segretaria Lucia Maestri.

E il Patt? Ieri sera ha deciso compatto di mantenersi, se non proprio Blockfrei, fuori dai due schieramenti principali: «Una “casa” per forze e movimenti che mettono al primo posto la salvaguardia, la tutela ed il miglioramento della nostra Autonomia, differenziandosi dalla visione dei partiti nazionali. In antitesi ai partiti centralisti, nazionalisti, antieuropeisti e a quei leader nazionali che vedono nel Trentino un terreno di conquista». Insomma equidistanti, per ora. Il Patt fa sapere poi che il consigliere provinciale di Bolzano Carlo Vettori, lasciata la Lega, è entrato nel Patt.G.T.













Scuola & Ricerca

In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»