LADINI

Un suggestivo tuffo nella storia per promuovere la Val di Fassa 

“Storia Natale” è il video pubblicato da pochi giorni sui canali social dell’Apt di valle È ispirato al diario di Hermann Walter, che combatté sulle vette fassane nella Grande guerra



MOENA. Il Natale, anche nei periodi più difficili, come quello che stiamo vivendo e che mai avremmo immaginato, è sempre un momento di serenità. È questo il messaggio diffuso da “Storia Natale” il video, pubblicato il 18 dicembre sui canali social dell’Apt della Val di Fassa, liberamente ispirato al diario di Hermann Walter, un soldato ceco che durante la Grande Guerra, appena diciottenne, era impegnato proprio in Fassa, sul fronte italo-austriaco. Nel documento storico originale, dal titolo “Lusia, Erinnerung”, è narrata anche una sorta di “tregua di Natale” per una cena speciale avvenuta il 24 dicembre 1916: «Dopo tanto tempo potei mangiare a sazietà, c’era anche il vin brulé», scriveva il giovane soldato. E ancora: «Quella notte si videro volare razzi illuminanti, sparati più per festeggiare che per guerreggiare». Tutto questo rappresentava, è evidente, un fuggevole attimo di serenità, un’oasi in un contesto estremamente severo, dove agli orrori del conflitto si aggiungevano la durezza del gelo e la nostalgia per la famiglia lontana, con la necessità di tornare - dopo poche ore - all’asprezza del fronte. Come accompagnamento musicale, solo una «vecchia armonica che poteva suonare solo poche note»: quella che Hermann Walter ricevette in dono in quel Natale di tanti anni fa.

Brani tratti dal diario del soldato ceco, saranno pubblicati prossimamente dall’Istituto Culturale Ladino all’interno di un’opera di Michele Simonetti Federspiel, curatore assieme a Mauro Caimi della mostra “1914-1918 La Gran Vera - La Grande Guerra” di Moena.

Il video, girato dai giornalisti Andrea Selva ed Elisa Salvi, ovvero due delle prestigiose penne del quotidiano Trentino che state leggendo, e che ha per protagoniste due guide alpine della Val di Fassa, Etienne Bernard e Cristian Dallapozza, a ventiquattr’ore dalla pubblicazione sulla pagina Facebook dell’Apt contava oltre 150 mila visualizzazioni su Facebook, 7000 like e 2800 condivisioni. Numeri davvero importanti, in considerazione del breve lasso di tempo dalla pubblicazione.

Il cortometraggio, che ha riscosso un successo immediato, si è avvalso della collaborazione di Roberto Pellegrin, che ha fornito abiti e oggetti d’epoca della mostra “1914-1918 La Gran Vera - La Grande Guerra: Galizia - Dolomiti” di Moena, della consulenza musicale di Paolo e Gabriele Bernard, di Canazei, e del supporto logistico della Ski Area San Pellegrino per le riprese al Col Margherita.

Infatti la storia è ambientata, nella prima parte al Forte di Someda, poco sopra Moena, e al Col Margherita, dove si conclude con un ritorno ai tempi attuali, altrettanto complicati.

Molto suggestive le riprese al forte, che dal 1936 appartiene alla famiglia Felicetti, famiglia che per l’occasione l’ha messo a disposizione.

«Allora lo acquistò mio padre Giuseppe - racconta Mariano, che oggi ne è proprietario assieme a fratelli - che ha combattuto la Grande Guerra proprio da queste parti. Aveva 18 anni e saliva quasi tutti i giorni alle prime linee con munizioni e altri rifornimenti, portando sulle spalle carichi pesanti dalla teleferica che c’era in valle del San Pellegrino, fino alla forcella del Gronton o a Cima Bocche».

Da anni il forte necessiterebbe di un significativo intervento di restauro.

«C’è interesse per quest’opera militare, d’estate tante persone salgono fin quassù, per osservarlo dall’esterno. Servirebbe un finanziamento per un restauro, dato che è l’unico edificio del genere in Val di Fassa... Qualche anno fa avevamo quasi trovato un accordo affinché lo prendesse in carico il Comune di Moena. Speriamo si presenti un’altra opportunità simile», conclude quindi, speranzoso, Mariano Felicetti.













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