Un corso per formare le badanti

Lo propone il Comune per dare alle famiglie garanzie di preparazione e serietà



ROVERETO. Mantenere il più possibile il proprio congiunto in casa, anche quando è completamente non autosufficiente, per le famiglie è spesso una aspirazione, ma forse ancora più spesso una necessità. Perché le liste di attesa per l’accesso ai servizi (strutture di accoglienza) sono lunghe e la tendenza è che progressivamente lo diventino sempre di più. In questo contesto anche l’ente pubblico punta decisamente sul favorire e sostenere la permanenza in casa anche dei non autosufficienti. Mettendo assieme l’indubbio maggior benessere per l’assistito nel rimanere tra le proprie mura ed i propri affetti più cari e il proprio, concretissimo, vantaggio economico.

In questa direzione, per esempio, va l’assegno di cura, introdotto da una recente normativa provinciale. Che aiuta, ovviamente, ma non basta. Perché nella stragrande maggioranza delle famiglie, la malattia arriva a colpire un anziano quando anche il coniuge non è più giovane, mentre i figli sono alle prese con le mille problematiche dell’età adulta: lavoro e figli, per iniziare.

Per questo non stupisce affatto che rispondendo all’indagine compituta dalla Azienda di servizi alla persona Vannetti tra le famiglie che si sono rivolte alle Rsa per l’assistenza di propri cari non autosufficienti, i familiari abbiano indicato come prioritaria tra tante esigenze quella di poter disporre di personale preparato e fidato a cui appoggiarsi. In altre parole, badanti la cui competenza ad affidabilità sia in qualche modo certificata. Perché se è vero che il mercato è vastissimo (sia ufficiale che in nero) è altrettanto vero che sempre più spesso approssimazione e scarsa serietà rendono difficile trovare una soluzione efficace.

A questo problema cercano ora di dare una soluzione comune e Apsp Vannetti. Promuovendo il primo corso pubblico di formazione per assistenti private. Un corso che prepari le badandi ed attesti la loro competenza, tanto da arrivare a costituire un elenco di professioniste dell’assistenza «garantite» al quale le famiglie possano attingere avendo la certezza di trovare quello che cercano. Quindi formazione e adeguamento alle esigenze, ma anche un evidente tentativo di mettere ordine in quella che è una giungla sempre più fitta, anche dal punto di vista dell’elusione fiscale e contributiva.

Le badandi che si iscriveranno (massimo 20, iscrizioni entro il 30 settembre e colloquio di ammissione il 3 ottobre) avranno accesso a 48 ore di corsi che vanno dalla lingua italiana all’assistenza di base, dall’alimentazione all’igiene e cura della casa, fino alla gestione della comunicazione tanto con l’assistito che con i suoi familiari. Le lezioni si svolgeranno sempre di domenica pomeriggio (statisticamente, il giorno libero più frequente per le badanti) nella Rsa di via Vannetti. (l.m.)

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