il convegno 

Uil: «Lavoratori dipendenti sottopagati»

TRENTO. In Trentino i lavoratori dipendenti guadagnano il 10% in meno di stipendio, in tutte le professioni, rispetto alle altre regioni del Nord Est. Nel 2017 la retribuzione media è stata di 20....



TRENTO. In Trentino i lavoratori dipendenti guadagnano il 10% in meno di stipendio, in tutte le professioni, rispetto alle altre regioni del Nord Est. Nel 2017 la retribuzione media è stata di 20. 468 euro, nel Nord Est, in totale, è stata di 22.616 euro. Il dato è emerso ieri a Trento, nel convegno organizzato dalla Uil: «Salari e stipendi, Trentino Alto Adige e Nord Est, una comparazione». Al tavolo dei relatori Walter Alotti (segretario generale Uil Trento) Gianni Tomasi (segretario confederale Uil Trento) Marco Zanotelli (direttore regionale Inps) e Guglielmo Loy ( presidente Civ Inps della Uil). Fondamentali, nell’analisi, proprio i dati messi a disposizione dall’ Inps. In estrema sintesi. In Trentino i salari lordi sono inferiori, anche rispetto al panorama nazionale, a tutti i livelli. Un leggero cambio c’è, ma solo a seconda delle qualifiche. «Questo è dovuto al fatto che il tasso di disoccupazione è migliore- ha spiegato Alotti- che esiste una grande forza di manodopera femminile spesso a part time. Inoltre, in Trentino, le qualifiche sono inferiori rispetto ad altre regioni». Lavorazioni ed aziende hanno lavoratori con qualifiche diverse perché le lavorazioni sono di minor pregio. Sono stati fatti contratti di solidarietà, lavori socialmente utili, cassa integrazione. Si lavora per meno ore e minori sono i salari, dunque. «Le soluzioni? Incrementare la contrattazione integrativa di secondo livello, quella territoriale e quella aziendale. Poche le grandi aziende, si deve puntare agli accordi territoriali con le diverse categorie datoriali. Altra leva, la qualificazione della manodopera con formazione e sinergia tra mondo della scuola e mondo del lavoro» ha chiuso Alotti.















Scuola & Ricerca

In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»