IL femminicidio di SELVA GARDENA 

Uccisa dal marito in hotel nessuno le paga il funerale

BOLZANO. È stata uccisa dal marito senza un perché ed ora nessuno, tra i suoi parenti, sembra intenzionato ad occuparsi del suo funerale. È la triste, anzi tristissima, vicenda di Rita Pissarotti, 60...



BOLZANO. È stata uccisa dal marito senza un perché ed ora nessuno, tra i suoi parenti, sembra intenzionato ad occuparsi del suo funerale. È la triste, anzi tristissima, vicenda di Rita Pissarotti, 60 anni, vittima di quello che è stato definito il femminicidio di Ferragosto. La donna è stata uccisa dal marito (che era da qualche tempo in cura a livello psichiatrico) durante un periodo di ferie in un residence a Selva in val Gardena. Difficile capire cosa possa essere scattato nella mente del marito, Paolo Zoni di 64 anni, arrestato un’ora dopo l’omicidio mentre stava cercando di lasciare in tutta fretta l’Alto Adige in auto. L’inchiesta è ancora in corso e tutti (tra inquirenti e legali di difesa) concordano sulla necessità di una preliminare verifica delle condizioni mentali dell’uomo e della sua reale imputabilità. Nel frattempo però Rita Pissarotti non è stata ancora sepolta. La coppia era senza figli e nessun parente della donna si è fatto avanti per occuparsi del funerale. Anche un addio ha i suoi costi. L’altro giorno ha deciso di muoversi il sindaco di Collecchio, il paese di origine della donna, che aveva espresso il desiderio, in caso di morte, di essere sepolta accanto ai genitori. Così sarà. E’ stata l’amministrazione, con il sindaco Paolo Bianchi, a sbloccare la situazione.













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