TERME DI COMANO

Tutto esaurito per il coraggio di Lucia

La giovane sfregiata: «Questa esperienza mi ha insegnato ad essere libera»


di Fabio Simoni


TERME DI COMANO. L’auditorium del palazzo delle Terme ieri pomeriggio era esaurito in ogni ordine di posti. “Trentino d’autore” con Lucia Annibali e Giusi Fasano, condotto da Fausta Slanzi, ha richiamato gli amanti della letteratura ma soprattutto i sensibili alle storie umane, alle storie vere, specie se drammatiche. La storia di Lucia Annibali vera e drammatica lo è stata senz’altro.

Forse non tutti ricorderanno il fatto di cronaca: il 16 aprile del 2013, Lucia, giovane avvocatessa di Pesaro, sulla porta di casa trova un uomo incappucciato che le versa in faccia dell’acido sfigurante. Quella stessa notte, viene arrestato come mandante dell’aggressione Luca Varani, anch’egli avvocato, che con Lucia aveva avuto una difficile e tormentata relazione amorosa. Mandante ed esecutore vengono arrestati e successivamente processati, ma intanto comincia il calvario di Lucia.

Questo e molto altro, è raccontato nel libro “Io ci sono: La mia storia di non amore” presentato al “Salotto letterario di Comano” dalla protagonista, affiancata da Giusi Fasano, giornalista del Corriere della Sera, sotto la regia di Fausta Slanzi. L’incontro si è aperto con un breve ma caloroso applauso, a cui ha fatto seguito, da subito, la conversazione a più voci: «E’ stata un’esperienza che mi ha insegnato molto, ha esordito Lucia Annibali: per un verso ha messo fine ad un rapporto impossibile, per l’altro mi ha insegnato, ad essere una persona libera. Appena ricoverata, non riuscivo a vedere e non sapevo se avrei riconquistato la vista; ero paralizzata, ma decisi subito di intraprendere un percorso nuovo, anche se difficile. Mi ci è voluta una grande forza di volontà, quella che hanno avuto anche i medici». Alla conversazione a tre, sono seguite alcune domande del pubblico. L’applauso finale, sincero e caloroso ha chiuso il secondo appuntamento di “Trentino d’Autore”.













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