Tutta la ciclabile minuto per minuto
Il test del nostro fotografo: telecamera sulla forcella da via Brennero a Trento Sud
TRENTO. Ho voluto provare sul campo, toccare con “pedale” le ciclabili. Sono sempre stato critico sia sulla progettazione che sull'utilizzo da parte dei ciclisti di queste corsie a loro riservate, che tanti euro sono costate all'amministrazione, e tanti (quanti!) disagi, in termine di larghezza di carreggiata e parcheggi, sono costati agli automobilisti. Ho chiesto a mia moglie di prestarmi la sua bicicletta. È rimasta basita e mi ha detto che la sua bicicletta non aveva le rotelle dietro, visto che non si ricordava di avermi visto usare questo mezzo da molti anni. Rassicurata sulle mie intenzioni e il mio stato di salute, ho montato la telecamera sulla forcella e sono partito da dove abito, in via di Madonna Bianca (Trento Sud) e ho percorso tutta la ciclabile, come segnalata, fino al monumento ai Caduti di Nassiriya in via Brennero.
Mi sembrava una distanza notevole per il mio "allenamento" e avevo preallertato mio figlio che lo avrei chiamato per recuperarmi. Arrivato in via Brennero ho capito che l'impresa non era impossibile. Ho acceso la telecamera, controllato l'ora di partenza e via verso Trento Sud. Il tempo impiegato? Solo 25 minuti. In macchina nelle ore di punta, senza utilizzare la tangenziale, ci si impiega circa 15 minuti e sperare di trovare un parcheggio.
Primo punto a favore: si risparmia tempo. La pista è abbastanza ben segnalata, compreso gli stop per le bici e dove si può attraversare come un pedone. Gli automobilisti, in linea di massima, sono attenti ai ciclisti negli attraversamenti. Solo tre non mi hanno dato la precedenza. Sono piuttosto i pedoni che camminano sulla ciclabile, invece che nella parte a loro destinata, che non tengono in considerazione i ciclisti. Attraversano la ciclabile senza guardare e sembrano scocciati se devono spostarsi. In un pezzo di strada senza ciclabile, gli autobus non ti sorpassano se a poche decine di metri c'è una fermata, per non stringerti contro il marciapiede. Gli automobilisti, invece, se mancano una decina di metri a un incrocio, ti sorpassano e ti tagliano la strada. Non tutti per fortuna.
Lo stato delle piste è abbastanza buono, inteso come buche e scalini, né più né meno che quello delle strade che affiancano. In certi attraversamenti semaforici, i tempi d'attesa con il rosso sono un po' lunghi, ma questo vale anche per i pedoni. E alcuni ciclisti, come i pedoni, passano con il rosso. Quando s'incrocia un altro ciclista, quasi tutti tengono la destra. Qualcuno è un po' indeciso ma non ho fatto incidenti. Le donne in bicicletta sono molto più attente alla guida e alla segnaletica. I maschietti invece tendono a competere in velocità e infrazioni. Con l'automobile quando sei in colonna, hai più tempo per guardare vetrine e i cartelloni pubblicitari.
Sulla ciclabile ti puoi fermare (cosa che io non ho fatto perché volevo misurare il tempo di percorrenza), quando incontri qualcuno fare due chiacchiere e ripartire. Secondo punto a favore: socializza. Come si può vedere nel filmato ho percorso un tratto affiancato da un colombo che mi ha superato, ho avuto il tempo di vederlo. In automobile mi avrebbe dato fastidio e distratto dalla guida. Inoltre, per tutto il tempo della prova non ho acceso nemmeno una sigaretta. Terzo punto a favore: è salutare e si risparmiano soldi.
Una domanda me la sono posta. È così comoda, segnalata... perché ci sono così tanti ciclisti che non la usano? Gli automobilisti si arrabbiano, le carreggiate sono state ridotte ed è difficile sorpassarli. Il ciclista ha un andamento ondivago specialmente sulle salite. Ho percorso la pista ciclabile principale, paragonabile alla tangenziale, e quindi difetti non ce ne sono molti. Oggi farò degli altri tratti e proverò a trovare dei difetti. Comincia a piacermi e non ho fatto poi questa gran fatica.