Tumori, si ammalano di più le donne

In calo l’incidenza negli uomini. Scorretto stile di vita e stress sono le cause degli aumenti. Si punta sulla prevenzione


di Claudio Libera


TRENTO. In Trentino l’incidenza di tumori nei maschi è in costante calo mentre è in aumento nelle femmine, a causa del non corretto stile di vita. Questo il dato nudo e crudo che è stato fornito ieri dalla Lilt, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, trentina che ha illustrato le iniziative proposte da oggi per la settimana nazionale per la prevenzione oncologica. L’incontro - “condotto” dal presidente Lilt Mario Cristofolini, cui hanno partecipato i medici Carlo Pedrolli, del servizio di dietetica e nutrizione clinica, Silvano Piffer, direttore epidemiologia clinica e valutativa ed Anna Maria Moretti, dirigente del dipartimento di prevenzione e coordinamento screening dell’azienda sanitaria - è servito a presentare alcuni numeri del rapporto con un aggiornamento dei dati di incidenza dei tumori in provincia di Trento fino al 2007/2008. Per il registro tumori, è stato detto, si prevede entro l’anno di riuscire a mettere in rete i dati fino al 2012, considerando anche la media dei 5 anni di valutazione. Il Trentino si posiziona ai vertici della aspettativa di vita in Italia mentre il nostro Paese è secondo solo al Giappone. Venendo ai dati locali, i casi annui nei maschi sono stati, fino al 2008, 1.400; 1.200 nelle femmine, sempre al netto di quelli della pelle. Nel periodo 2001 – 2011 si è registrata una regressione dei tumori nei maschi valutata attorno al -20% mentre in Italia i dati si attestavano al -15%; nelle donne -14% in Trentino contro il – 8% a livello nazionale. Ciò che i medici hanno rilevato è la grande diseguaglianza che si registra fra i dati del capoluogo e delle valli; a Trento c’è maggiore possibilità di accesso nelle strutture mentre più difficoltoso è nelle periferie. Altro dato importante quello della sopravvivenza dopo le cure: il 55% nelle donne, il 47% negli uomini. La dottoressa Moretti ha parlato delle adesioni agli screening svolti in provincia: per quello del seno l’adesione è di circa l’80% mentre per il colon retto ci si ferma al 59%. Per il Pap test, la novità 2016 potrebbe essere quella che, in caso di negatività, aumenterebbe l’intervallo dai 3 ai 5 anni. Infine ma non ultimi, ha detto il dottor Pedrolli ci sono (come prevenzione) la sana alimentazione, l’attività fisica, il non fumare o eccedere con l’alcol. Evitando, soprattutto negli adolescenti, le bevande reclamizzate come integratori che rientrano a tutti gli effetti nei “dopanti” che possono contribuire all'insorgere dei tumori. Il dottor Cristofolini, al termine, ha lanciato la proposta di ridare vita ai famosi «100 metri di speranza», la manifestazione sportiva e di solidarietà: l’ultima edizione si era svolta nel maggio 2005 in via Belenzani. L’idea è di realizzarla, il 29 maggio, con tante associazioni sportive, Panathlon, Veterani dello Sport, Uisp, partendo da protonterapia, transitando per il Muse e la Biblioteca e terminando in piazza Venezia. In un carosello di solidarietà e raccolta donazioni che prende il via dalla sanità, transita per scienza e cultura ed arriva al sano stile di vita.

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