Trovato morto il fungaiolo scomparso

Rino Brunello, 73 anni, di Lodrone di Storo è stato avvistato da un escursionista vicino alla chiesa di San Giovanni


di Ettore Zini


PASSO DURONE. Per tre giorni e tre notti hanno battuto, palmo palmo, settecento ettari di bosco e di prati, dalla cima del Monte S. Martino, fin giù fino al limitare delle prime abitazioni del Bleggio. Ieri verso le 16 l'ha trovato un cercatore di funghi che stava risalendo i costoni dal versante opposto. Rino Brunello, pensionato di 73 anni, originario di Arsiero nel vicentino, da anni residente a Lodrone di Storo è stato trovato privo di vita in un piccolo avvallamento trecento metri sopra la statale 237 del Caffaro, in direzione del ponte di Ragoli. Era riverso sul fianco. «Sembrava dormisse», ha detto Roberto Avancini, cinquantanovenne di Arco, che l’ha trovato mentre stava inerpicandosi sul ripido pendio alla ricerca di porcini. Aveva una ferita in fronte. E quando ha capito che quello che aveva davanti era un cadavere, ha subito avvisato il 118. Da giovedì scorso lo stavano cercando in lungo e in largo.

Su quei pendii impervi, tristemente noti per analoghe tragedie (lo scorso anno due cercatori di funghi di Riva del Garda sono precipitati da quelle rocce rimanendo esanimi quasi abbracciati, in fondo a un canalone). L’anziano pensionato di Lodrone in pratica ha fatto la stessa fine. E’ ruzzolato lungo quei pedii scoscesi battendo la testa. La sua corsa si è fermata almeno sei o settecento metri più in basso dal passo Durone, dove aveva parcheggiato la sua Audi A3, per cimentarsi nella ricerca dei pregiati miceti, di cui è ricca la zona. Ma, che è anche motivo di lutti, per cui il monte San Martino (altezza 1.400 metri) è diventato tristemente famoso. Solo persone esperte possono avventurarsi su quei grippi insidiosi che guardano il versante sottostante, verso la Busa di Tione, precisamente verso gli abitati di Preore e Ragoli.

Rino Brunello, persona insicura sulle gambe e con qualche problema cardiaco – lo hanno confermato i soccorritori che erano stati messi sull’avviso dai familiari - si è avventurato ugualmente da solo nei boschi di faggi e pini apparentemente non insidiosi. Ha parcheggiato la sua automobile a poche centinaia di metri dal “Passo”. E di lui da giovedì sera non si è saputo più nulla. Alle spasmodiche ricerche scattate su segnalazione di una conoscente che conosceva perfettamente la sua auto, hanno partecipato non meno – ha confermato Dennis Dall’Alda venuto a coordinare i soccorsi dal Centro Operativo Interforze dei Vigili dl Fuoco del corpo permanente di Trento – di 500 persone. Vigili del Fuoco volontari di tutto il distretto delle Giudicarie, Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Tione, e Adamello Brenta. Per tre giorni le squadre di soccorso hanno setacciato ogni angolo, ogni anfratto. Ma, invano. Quando ormai le ricerche stavano per essere abbandonate, è arrivata la segnalazione del fungaiolo. Con lui gli uomini del soccorso alpino hanno raggiunto il luogo del ritrovamento. E dopo il recupero della salma, hanno preferito scendere a valle fin sulla statale, calando il corpo con delle corde. Per un’ora la statale del Caffaro al km. 91 è stata bloccata per permettere di portare a valle il malcapitato. La salma è stata composta nella camera mortuaria dell’ospedale di Tione.













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