LA SENTENZA

Trilinguismo in nidi e materne, si parte

La Provincia vince  al Consiglio di Stato la battaglia sull’appalto da 4,8 milioni sull’insegnamento di tedesco e inglese


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Il trilinguismo partirà entro poche settimane in 111 tra nidi e nelle scuole dell’infanzia di tutto il Trentino. La Provincia ha vinto la battaglia anche al Consiglio di Stato. I giudici amministrativi di secondo grado, infatti, hanno respinto il ricorso dell’azienda che si era classificata in terza posizione nella gara d’appalto, la Atos di Rovereto, contro l’aggiudicazione dell’appalto da 4,8 milioni di euro alla Cieffe srl.

La sentenza è stata pubblicata ieri e già i dirigenti del Dipartimento della Conoscenza, a partire dalla dottoressa Laura Pedron, hanno organizzato una riunione operativa per lunedì prossimo con l’azienda che si è aggiudicata l’appalto per valutare come partire con il progetto di affiancamento nei tempi più brevi possibile, forse già prima dell’arrivo della primavera.

Il progetto prevede l’affiancamento alle maestre di personale preparato nell’insegnamento dell’inglese e del tedesco ai bambini. In tutto, gli addetti impegnati nel progetto sono un centinaio e lavoreranno in tutti i nidi e nelle scuole dell’infanzia tranne che in quelle dove già operano docenti abilitati all’insegnamento delle lingue. L’appalto ha una durata di due anni rinnovabili di altri due. La Cieffe aveva già reclutato gran parte del personale. Insegnanti che non hanno potuto iniziare a lavorare a causa dei ricorsi. Quindi con questa decisione, il progetto del trilinguismo per i più piccoli è al sicuro per un periodo di tempo abbastanza lungo.

Il progetto aveva già subito due stop. Il primo quando la Atos servizi aveva presentato ricorso al Tar contro l’aggiudicazione alla Cieffe. Il tribunale di primo grado, però, ha respinto il ricorso. A questo punto il progetto era ripartito, per poi fermarsi di nuovo, quando la Atos servizi ha deciso di presentare ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar. La sospensione era stata decisa dal presidente Rossi su consiglio dell’avvocatura. Ma questa volta da Roma arriva l’ultima parola sulla vicenda. Nella sentenza firmata dal presidente Carlo Saltielli e dall’estensore Fabio Franconiero viene respinto il ricorso e si condanna la Atos a pagare 3mila euro per le spese di giudizio sia alla Provincia che alla Cieffe.

La Atos sosteneva che «la Cieffe avrebbe dovuto essere esclusa dalla gara, per avere offerto in due lotti (1 e 2) uno stesso nominativo per lo svolgimento del servizio di accostamento alla lingua straniera». La commissione aggiudicatrice, però, aveva ritenuto che ci fosse un semplice errore materiale. Sia i giudici di primo grado che quelli del Consiglio di Stato fanno notare che la lettura della relazione tecnica chiarisce ogni dubbio e mostra come non vi sia alcuna sovrapposizione tra gli operatori nei due lotti. L’altro motivo d’appello della Atos si basava sul fatto che nell’offerta della Cieffe le spese per la sicurezza erano pari a 0. I giudici hanno accolto la tesi secondo la quale, visto che l’attività si svolge nelle scuole, gli oneri per la sicurezza sono a carico dell’Inail.













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