il caso

Trento, prende a schiaffi la postina perché suona troppe volte: paga 21 mila euro

Costa carissima ad un uomo di 44 anni di Cavalese la reazione violenta, condita anche con una "stampellata" al ginocchio



TRENTO. Costa carissimo a un uomo di 44 anni lo schiaffo rifilato alla postina che aveva suonato più volte a casa sua. Ieri l'uomo, dopo un processo con 14 udienze, ha chiesto la messa alla prova al giudice Enrico Borrelli. Si tratta di un procedimento che estingue il reato dopo che l'imputato ha pagato un risarcimento congruo e che ha prestato la propria opera per lavorio socialmente utili. L'uomo di Cavalese dovrà risarcire la postina con 21 mila euro e, inoltre, dovrà prestare 280 ore di lavoro socialmente utile. I fatti risalgono al 24 dicembre 2010. Quel giorno la postina suonò alla porta dell'uomo, a Cavalese. La compagna dell'uomo ha aggredito verbalmente la postina. Poi il quarantaquattrenne è uscito e ha colpito con un schiaffo alla nuca la postina. Poi le ha dato una botta al ginocchio con una stampella provocandole lesioni guaribili in 7 giorni. La donna ha presentato denuncia e si è costituita come parte civile nel processo sostenendo di aver subito un forte choc. Alla quindicesima udienza la decisione di chiedere la messa alla prova. In questo modo si estingue il reato. Da ricordare che chiedendo la messa alla prova l'imputato non ammette la propria responsabilità.













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