Trento, Maroni contestato dagli studenti: "Parliamo di cose più serie"

Il ministro, in città per la consegna delle medaglie d'oro alla memoria delle vittime del soccorso alpino, è stato accolto dagli slogan di una cinquantina di universitari



TRENTO. Alcune decine di studenti hanno inscenato una protesta contro il decreto di riforma universitaria oggi a Trento, davanti all'auditorium Santa Chiara, dove nel pomeriggio è arrivato il ministro dell'interno Roberto Maroni.

Maroni è in città per presenziare alla consegna delle medaglie d'oro al valor civile alla memoria dei quattro soccorritori trentini morti nella notte del 26 dicembre 2009 nel tentativo di aiutare due turisti, che persero a loro volta la vita.

Tra i manifestanti, ai quali le forze dell'ordine bloccano l'accesso all'auditorium, ci sono studenti di varie organizzazioni, tra cui Onda anomala, Federazione della sinistra e del centro sociale Bruno.

I manifestanti, una cinquantina, hanno scandito slogan e hanno tentato di forzare il cordone di poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa, davanti all'ingresso del Centro S.Chiara, in via 3 novembre, ma sono stati ricacciati indietro di alcuni metri.

Il ministro intanto è entrato nell'auditorium da un altro accesso, presidiato anch'esso dalle forze dell'ordine.

Verso le 18 il presidio dei contestatori si è sciolto, senza incidenti. L'intera zona attorno al Centro S.Chiara continua comunque ad essere presidiato da polizia, carabinieri e vigili urbani, in attesa dell'uscita di Maroni.

''Oggi parliamo di cose serie''. Così il ministro dell'Interno ha commentato le proteste degli studenti, in corso in tutta Italia, contro la riforma universitaria.

Ha risposto in questo modo al termine di una cerimonia, che si è tenuta a Trento, per la consegna delle medaglie d'oro al Valor civile ai quattro soccorritori trentini morti nella notte del 26 dicembre 2009 nel tentativo di salvare due turisti, che persero anche loro la vita.

Lo stesso riconoscimento è stato consegnato dal ministro ad altri tre componenti della stessa stazione del soccorso alpino delle vittime, che erano intervenuti nella stessa occasione ed erano riusciti a salvarsi.













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