Trento: in 2.361 attendono una casa Itea

Il Comune a caccia di aree. Dai privati 115 offerte per il canone moderato


Chiara Bert


TRENTO. Sono 2.361 a Trento le domande in lista d'attesa per un alloggio a canone sociale. Gli appartamenti a disposizione in città sono 4.777 ma non bastano a soddisfare una richiesta sempre più alta. A giugno il Comune presenterà una variante urbanistica per 130 nuovi alloggi Itea e 324 a canone moderato. E anche sul fronte dei privati qualcosa si muove: 115 le offerte arrivate. La Provincia copre una parte del costo di costruzione e i privati mettono a disposizione gli appartamenti, a canone moderato, per 20-25 anni. I numeri delle offerte hanno sorpreso in positivo anche il vicesindaco di Trento Paolo Biasioli, che ieri ha presentato alla maggioranza la relazione sul «piano casa»: la crisi del mercato immobiliare si fa ancora sentire, piazzare case non è facile e il canone calmierato diventa così una possibilità per i privati, che non ci guadagnano ma nemmeno ci perdono, e una risposta al bisogno di case per quella fascia di cittadini che non ha i requisiti per l'Itea ma non è in grado di acquistare sul mercato. Degli 826 nuovi alloggi a canone moderato previsti dal piano provinciale a Trento, 88 sono quelli già individuati (tra questi 30 alla Nave di S.Pio X, altri a Melta e alcuni a) e un centinaio quelli che saranno appunto realizzati dalle imprese. Ne restano da realizzare 648.Tra le aree papabili, ricordate ieri da Biasioli, ci sono l'ex Atesina ai Solteri (dove la volumetria consentirebbe 224 alloggi Itea), l'Italcementi (si parla di 80 residenze complessive), Canova, un'area ex cooperative a Romagnano, un'area comunale a Povo (6-8 alloggi). La variante che l'assessore porterà a giugno in commissione urbanistica conterrà una previsione di 130 alloggi a canone sociale e 324 a canone moderato, la metà di quelli previsti dal piano provinciale. «Non andremo più a realizzare blocchi da 100 appartamenti Itea com'è avvenuto in passato, soprattutto a Gardolo», promette Biasioli, «l'obiettivo sarà realizzare quartieri con una presenza mista, Itea, canone moderato e privato». I numeri dicono che la richiesta di alloggi pubblici è in continuo aumento, nonostante il 30% delle famiglie in affitto vivano già in alloggio Itea. Le domande in graduatoria erano 1.342 nel 2002 e sono arrivate oggi a 2.361, di cui 1.242 di cittadini comunitari e 1.119 di extracomunitari: 200 sono le famiglie che da fuori Trento chiedono di venire in città. Negli ultimi 10 anni sono stati 1.969 gli alloggi messi a disposizione, il 90% a cittadini comunitari: nel 2010, su 113 assegnatari comunitari, gli italiani sono stati 90. Gli sfratti, dopo il picco del 2009 (112), nel 2010 sono stati 92, di cui 79 per morosità e 13 per finita locazione.

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