inciviltà

Trento, il pitbull la attacca mentre porta a spasso i suoi due cani: «Molte aggressioni al parco della Predara, la gente è stufa»

Lisa Pagnatico racconta la sua disavventura: «Per fortuna è intervenuto il mio ragazzo, il padrone del cane è fuggito via senza fare nulla. Ho presentato denuncia ma ce ne andremo dal rione di San Martino perché non è giusto non potersi muovere liberamente»


Daniele Peretti


TRENTO. E’ possibile che San Martino sia tenuto in ostaggio da alcuni cani violenti e pericolosi, che già hanno aggredito in tre occasioni, e che una famiglia sia costretta a cambiare casa per salvaguardarsi? Se lo chiede Lisa Pagnatico dopo che l'altra sera è stata aggredita da un pitbull: «Purtroppo il parco della Predara è spesso frequentato da cani di grossa taglia molto aggressivi lasciati liberi. Tremo al solo pensiero di quello che sarebbe potuto succedere se al posto del mio cane ci fosse stato un bambino».

Verso la mezzanotte di martedì sera Lisa esce con i suoi cani Curmo (26 chili) e Kaya (30) e appena svoltato l'angolo della strada che porta al parco si è trovata di fronte un pitbull che ha azzannato al collo Curno: «Si è salvato solo perché aveva la pettorina e non ha minimamente reagito, però lo ha ferito ed ha avuto bisogno delle cure del veterinario». Lisa spiega che il padrone del cane ha assistito alla scena assieme ad alcuni amici senza che nessuno muovesse un dito. «Per fortuna c’era il mio ragazzo che è riuscito a liberare Curmo dalla morsa e sono riuscita a tenere Kaya perché dopo aver mollato la presa voleva aggredire anche lei».

In queste fasi concitate Lisa chiama il 112, altrettanto fa il suo ragazzo mentre insegue il proprietario che insieme al suo cane stava scappando. «Quando il pitbull è tornato dal suo padrone è stato preso a pugni e calci in testa per una punizione a quel punto inutile».

Lo stesso pitbull è stato protagonista di tre aggressioni a uomini e cani ed è stata solo fortuna che non sia successo nulla: «I cani vengono addestrati ad aggredire e quando partono è quasi impossibile fermarli. Fino ad oggi hanno attaccato persone adulte e cani di grossa taglia, ma se lo avesse fatto con un bambino o un cane piccolo?». Delle volte il pitbull viene lasciato libero all'interno del silos: «E’ stato qui che ha aggredito un ragazzo sceso dalla macchina dopo averla parcheggiata. Poi c'è un dogo argentino che a sua volta ha aggredito un altro cane, insomma la situazione è alquanto pericolosa.

Lisa ha postato la sua disavventura sul proprio profilo Facebook e sono cominciate ad arrivare i racconti di altre aggressioni, accompagnate da un sospetto: i cani del gruppo del Parco della Predara potrebbero essere addestrati per combattimento, cosa che spiegherebbe tanta aggressività: «La denuncia l'ho già presentata e lunedì mattina andrò ad integrarla con quanto mi è stato raccontato, perché il cane deve essere sequestrato e aiutato a diventare pacifico. Sono dell'idea che la colpa non sia sua, ma dell’uomo». Adesso cambierete casa? «Ce ne andiamo perché non è giusto non essere liberi di muoversi come si vuole. Avevamo già deciso prima dell’aggressione perché questo rione è tutt'altra cosa rispetto a quello che si vuol far credere con eventi e mostre». 













Scuola & Ricerca

In primo piano