Trento: il mondo intero conquista la città

Festa dei popoli: immigrati e trentini insieme per dimostrare che l'integrazione è possibile


Sandra Mattei


TRENTO. Come avere il mondo intero sotto casa. Fa questo effetto la Festa dei popoli, che ha chiamato a raccolta anche quest'anno le comunità che vivono in Trentino, aumentando adesioni e partecipazione. Una folla colorata ha invaso la città, da piazza Fiera dove si sono allestiti gli stand di ben 57 Stati a piazza Duomo, dove i popoli hanno sfilato, ognuno con propria bandiera e costume nazionale.
E' stata un'abbuffata di ritmi orientali e maghrebini, di costumi stravaganti, di profumi e sapori decisi, proposti nel pranzo sotto il tendone di piazza Fiera e nel corteo con centinaia di partecipanti. E pazienza se la festa appare come il mondo che vorremmo, dove i cinesi si ritrovano vicini ai tibetani e gli eritrei sono fianco a fianco degli etiopi.
La festa dei Popoli ha il merito, da 12 anni a questa parte, di far da tramite tra gli immigrati e chi li ha accolti. Capita così di trovare una trentina, Paola, che prepara le polpettine somale di ceci e cipolla (begye) e che i tibetani siano reduci della cena organizzata con gli amici trentini alle elementari di Cristo Re. La regia della due giorni spetta all'arcidiocesi di Trento, ed a don Beppino Caldera, della pastorale delle migrazioni, in particolare. Al suo fianco, un gruppo di immigrati che fanno crescere la partecipazione e la collaborazione. C'è, ad esempio, Edna della Guinea Bissau, vestita in uno sgargiante arancione, che ha la cittadinanza italiana e lavora in un'agenzia di contabilità. «Questa festa è importante - afferma - perché ci permette di dimostrare chi siamo e, soprattutto, ci fa capire che è possibile essere tutti fratelli».
Tra gli stand, sotto il solleone di questa fine di maggio, si mettono in mostra i piatti e i prodotti dell'artigianato. Si passa dal frullato di tamarindo cubano ai biscotti di pasta di mandorle e sesamo del Marocco, dalle stoffe coloratissime della Nigeria alla Cina, tra tecnologia e tradizione, dove si mostrano video promozionali e si dipingono ideogrammi dei nomi italiani con il pennello. In mattinata, dopo le canzoni popolari proposte dal Coro Bella Ciao, ci si prepara alla sfilata, che percorre l'itinerario da piazza Fiera a piazza Duomo e ritorno. Nel corteo si aggregano le autorità: c'è l'ospite di casa, l'arcivescovo Luigi Bressan e l'arcivescovo vicario di Lima, Adriano Tomasi, il sindaco di Trento Alessandro Andreatta e il presidente della Provincia Lorenzo Dellai, le assessore alla solidarietà internazionale Lia Beltrami e quella alle politiche sociali Violetta Plotegher. Ad aprirlo, altro segnale di integrazione, i bambini che tengono una grande bandiera italiana, la Banda di Vigo Cortesano ed a chiuderlo gli alpini Nuvola.

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